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DARWIN Ø
Tradizione creazionista contro sovversione evoluzionista

di PF Palmisano

Bravo l'avvocato! Complimenti! Condividiamo in pieno le sue idee, perché anche noi crediamo in Dio creatore di tutte le cose, visibili e invisibili.

La Redazione
Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature
e quanto scritto nello spazio giallo sono della Redazione


       Una associazione culturale della mia città (Bari) ha organizzato un incontro-dibattito sulla storia del darwinismo e dell'evoluzionismo. Relatore il mio caro amico Vito Plantamura (che di mestiere fa l'avvocato penalista, dunque non un esperto del tema, almeno dal punto di vista strettamente scientifico), che ha scelto per la serata il titolo "TRADIZIONE CREAZIONISTA CONTRO SOVVERSIONE EVOLUZIONISTA".
       Le righe che seguono sono il racconto, più che della serata, del mio stato d'animo di spettatore interessato e di come esso abbia attraversato varie fasi giungendo ad una bellissima certezza. Infatti, pur essendo un convinto creazionista, devo ammettere che tale convinzione mi proveniva più che altro da un desiderio della mia volontà di adeguare il mio modo di pensare alla mia Fede (cosa in sé tutt'altro che negativa). Rimanevano, purtroppo, nel profondo della mia razionalità le fandonie darwiniste apprese a scuola e dalle quali non riuscivo a disfarmi. La conclusione della serata, che vado a descrivere, mi ha dato modo di poter affermare con gioia, con certezza, razionalmente, e senza necessità dell'ausilio della Fede (senza la quale, c'è da dirlo, non sarei mai giunto sulla retta via), che la teoria dell'evoluzionismo di Darwin è una grande e colossale mistificazione. Un bell'esempio, sperimentato in prima persona, di come la ragione, se rettamente sottomessa alla Fede, possa giungere alla Verità.
       Veniamo all'incontro: l'avvocato Plantamura ha innanzitutto illustrato i motivi filosofici alla base della nascita del darwinismo.        Tale teoria ha avuto successo e si è affermata nel 1800 solamente per motivi politico-ideologici.
       Faceva comodo, infatti, in quell'epoca in cui le rivoluzioni illuministe lottavano contro Dio (più che contro i Sovrani), mettere in dubbio ed infine recisamente negare il ruolo dell'Onnipotente nella Creazione.

       Questo non poteva essere fatto in base a dogmi religiosi (poiché l'Illuminismo era nemico della Religione) ma poté essere fatto con i dogmi della pseudo-religione del secolo: la Scienza.
       Vieppiù le teorie politiche che pretendevano la sovranità provenire dal basso, piuttosto che dall'Alto, trovarono "simpatica" ed "analogica" questa teoria che vedeva l'uomo provenire dalla scimmia, piuttosto che da Dio.
       Come i Re dovevano cessare di essere tali per diritto divino e piegarsi a divenire monarchi per volontà della nazione, così l'uomo non doveva essere più tale per il fiat onnipotente di Dio, ma per una semplice, meccanica e scientifica evoluzione dalla scimmia.
       Nell'ottocento, il principio sovvertitore che vede ciò che sta in alto (il Sovrano, l'uomo, Dio) procedere da ciò che sta in basso (la volontà popolare, la scimmia, i bisogni umani) era ormai sancito, e sancito da quella nuova autorità dogmatica che doveva prendere il posto della Religione (con i suoi pseudo-sacerdoti ed i suoi pseudo-riti) divenendone la scimmia satanica: la Scienza, che smetteva di essere dono di Dio agli uomini e diveniva strumento di irreligione e di empietà. "Gli uomini di questo secolo, secondo la mirabile espressione di san Luigi IX morente, HANNO GUERREGGIATO CONTRO DIO CON I SUOI DONI !"
       La serata procedeva bene, gli spettatori erano molto interessati e Plantamura continuava con la sua solita verve.
       Il darwinismo trova eco in altre teorie ottocentesche. Ad esempio, nella teoria economica liberale di Adam Smith, che vede la "mano invisibile del mercato" come regolatrice e risolutrice di tutti i problemi che possono nascere sul libero mercato.
       La triste condizione del mondo moderno, egemonizzato dal turbo-capitalismo, ci fa comprendere quanto infelice sia stata la profezia di Smith. Ma ci fa riflettere anche su un altro punto: il libero mercato ha portato e porterà alla creazione di pochi grandi colossi multinazionali che hanno "vinto" la battaglia del libero mercato (selezione naturale).
       Lo stesso principio non ha affatto portato alle stesse conseguenze nella natura: non ci sono poche grandi ed importanti specie di animali che meglio delle altre si sono adattate all'ambiente etc. La Natura ci mostra piuttosto una grandiosa varietà di centinaia di migliaia di specie diverse, incompatibili con il principio della selezione naturale.
       Altra teoria ottocentesca affine a quella di Darwin è il marxismo, che fa della sua fede nel "progresso" il suo fondamento. (E possiamo constatare quanti di noi, condividendo questa stessa fede, non sono altro che "marxisti inconsapevoli").
       Ebbene, come secondo Marx "la giustizia è progressiva", come gli illuministi sperano "nelle magnifiche sorti e progressive", analogamente a questi falsi profeti che vedono nel futuro la luce del progresso e nel passato l'oscurità dell'ignoranza e della barbarie, allo stesso modo, dicevo, Darwin vede l'uomo discendere dalla scimmia.
       Ed ecco Plantamura attaccare con la Sacra Bibbia: Dio creò Adamo immortale, poi Adamo peccò e visse 930 anni. Il figlio di Adamo, Set, visse 912 anni, suo figlio Enos 905 anni, e così via. Sem, figlio di Noè visse 600 anni, suo nipote Selach 460, Terach, padre di Abramo, 205, lo stesso Abramo visse 175 anni, e Giuseppe, l'ultimo dei patriarchi, "solo" 110 anni. Nelle Sacre Scritture è dunque presente un chiaro significato: la vita degli uomini tende ad accorciarsi sempre più, dunque lo scorrere del tempo non implica alcun "progresso" ma piuttosto un "regresso", una "decadenza", un allontanarsi dall'origine divina. Questa stessa idea è comune anche a tutte le altre religioni precristiane, dall'estremo oriente all'estremo occidente, è solo la follia progressista moderna può arrivare a proporci la tesi contraria.
       Infine Plantamura, sulla base della lettura del bellissimo libro di Maurizio Blondet "L'uccellosauro ed altri animali: la catastrofe del darwinismo" (www.effedieffe.com - € 10,00), ha illustrato alcuni esempi strettamente scientifici che rendono impossibile il darwinismo.
       Lo stesso Darwin, infatti, nel suo principale libro "L'evoluzione della specie" ebbe a dichiarare che la sua teoria poteva essere smentita trovando almeno un animale che non si possa essere evoluto gradualmente.
       Ebbene i moderni scienziati americani hanno trovato non uno, ma numerosissimi casi di "complessità irriducibile", cioè di forme di vita che non possono assolutamente aver avuto fasi di sviluppo inferiore alla attuale.
       Plantamura ha portato tre esempi tratti dal libro del Blondet: il picchio, il batterio ciliatum ed il bruco che si trasforma in farfalla. Per spiegare questi casi c'è una sola possibilità: intelligent design, progettazione intelligente.
       Io, seduto al mio posto, seguivo con interesse, ma ho cominciato a pensare che forse sarebbe stato meglio omettere quest'ultima parte più strettamente scientifica. Molto interessante, in verità, ed anche bene esposta, ma, pensavo, un qualsiasi biologo avrebbe potuto facilmente metterci in difficoltà. Per fortuna non ce ne sono, pensavo. Ma ecco che, finito l'intervento (applauditissimo) di Plantamura, inizia il dibattito con domande da parte del pubblico. E la prima domanda è di una signora che si dichiara subito "docente universitaria di antropologia" ed "evoluzionista". Accidenti, penso, siamo belli e fritti! Di certo un'esperta del tema, cattedratica universitaria e dichiaratamente evoluzionista ci farà fare una magra figura. Ed invece, dopo circa un quarto d'ora di discussione, la voce della professoressa era rotta dal pianto. Non aveva saputo argomentare in nessun modo le obiezioni tratte dal libro del Blondet, e ripeteva istericamente che "il darwinismo non si può confrontare col creazionismo".
       Il fatto che un avvocato trentenne, avendo letto il pomeriggio stesso un libro divulgativo sulle nuove scoperte della scienza americana, sia riuscito a ridurre in lacrime una matura professoressa universitaria, dichiaratamente evoluzionista, che ha trascorso anni ed anni su queste materie, è stato per me la prova lampante che la teoria evoluzionista non si regge in piedi.
       
Questi signori hanno fatto della loro teoria scientifica una sorta di religione intoccabile, della quale si discute solo all'interno della "casta sacerdotale", e non sono in grado di rispondere alla minima obiezione che si possa rivolgere loro dall'esterno.
       Davvero una bella serata! Risultato: Plantamura e Blondet 100 - Darwin Ø.

Pierfrancesco Palmisano.

 

Sullo stesso argomento vedansi |   «Nota sull'evoluzionismo» in Catechismo di San Pio X, pagg. 307-310, Salpan Editore, seconda edizione, Matino 2003;
|    «CIAO DARWIN. Il mito dell'evoluzionismo in frantumi»

 
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