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La forza (laica ed atea) della ragione


di PF Palmisano

       Non possiamo non condividere le splendide quanto appropriate osservazioni che il nostro PF Palmisano esplicita a proposito di un libro di Oriana Fallaci. Sono considerazioni intelligenti che scaturiscono dal pensiero cristiano e che con rigor di logica risultano fondanti del viver civile e umano in genere, in vista e in funzione di una realtà futura ed eterna, che investirà tutti, credenti e non credenti.

Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature
e quanto scritto nello spazio giallo sono nostri.

       Una discussione su una mailing list mi ha fatto tornare in mente la seguente recensione al libro "La Forza della Ragione" di Oriana Fallaci, che ho scritto all'epoca dell'uscita del libro (e che il mio giornale, anche in questo caso "naturalmente", non ha ritenuto di pubblicare). Ciò che nell'articolo non ho precisato a sufficienza, e che sottolineo adesso, è che il vero problema del Cattolicesimo nei rapporti con l'Islam consiste nel fatto che, oggi come oggi, l'Islam non viene contrastato in nome della Rivelazione divina che fa del Cristianesimo l'unica vera Religione (il che, a mio parere, contribuirebbe a risvegliare in molti cristiani il sentimento religioso ormai assopito), ma nel nome del laicismo di cui la nostra civiltà democratica orgogliosamente si fa portatrice. Ciò purtroppo vale anche per le gerarchie della Chiesa, se è vero che un recente documento della Cei sconsiglia i matrimoni con i musulmani non per motivi di Fede, ma perché i musulmani non sarebbero "abbastanza democratici" [!!!]. Poveri noi!


       Scrisse il pittore spagnolo Francisco Goya che: "il Sonno della Ragione genera Mostri". Ma nel suo originario significato il latino "monstrum" sta ad indicare il "divino che si manifesta", ossia la decisione di Dio di mostrare il suo Volto agli uomini o (il che è più o meno lo stesso) la capacità dell'uomo di intendere Verità sovrasensibili. Ciò vuol dire agire non (o non solo) sul piano materiale, ma sul piano metafisico e spirituale. Dunque il sonno della ragione genera mostri, cioè solo chi è in grado di mettere da parte la propria ragione, la propria razionalità, solo chi sa superare il razionalismo, potrà elevare il proprio spirito fino ad altezze alle quali la ragione non potrà mai neanche aspirare. Solo a costui Dio si "mostrerà". Viceversa il razionalismo crea fitte ragnatele che imprigionano l'intelletto dell'uomo in occupazioni terrene, materialistiche ed utilitaristiche ed atrofizzano la parte più preziosa del nostro Spirito.
       Questa breve premessa per rendere chiaro a tutti che "la Forza della Ragione" è proprio ciò di cui il mondo moderno deve disfarsi se vuole tentare la difficile impresa di restituire le ali al proprio Spirito. Le tante critiche mosse in questi giorni all'ultimo libro della Fallaci sono, nella migliore delle ipotesi, miopi. Ci è stata propinata una falsa opposizione ideologica: quella fra la Fallaci ed i no-global. Alessandro Robecchi, sul "Manifesto", è arrivato a delineare i seguenti schieramenti: da una parte la Fallaci ed il "Cristo sadocristiano di Mel Gibson" insieme a "Rumsfeld, un clan di petrolieri texani, Badget Bozzo e qualche professorino neocon della Washington-bene", dall'altra "un miliardo di musulmani ingrugniti" insieme a "Voltaire e magari pure Marx" oltre a, immagino, i no-global e l'Ulivo mondiale.
       Questa suddivisione in due schieramenti, continuamente riproposta dal tam-tam dei mass-media, potrebbe essere sottoscritta da molti, anche disposti ad "iscriversi" al primo gruppo. Ma tale suddivisione è solo uno scherzo di cattivo gusto per chi abbia la capacità di vedere la vera lotta che sconquassa il mondo moderno. Ovvero quella fra chi vuole rimanere fedele alla propria Tradizione (cioè ad una visione spirituale della vita e della morte)
e chi si batte contro la Tradizione e contro tutte le tradizioni, per imporre ed esportare il proprio modello culturale laicista, razionalista e materialista.
       Da una parte il Fronte della Tradizione, al quale appartengono, pur con diverse dignità, Cattolicesimo ed Islam, dottrine finalizzate a "mostrare" Dio agli uomini.
       Dall'altra tutto ciò che possiamo definire tipicamente "moderno", il cui tratto comune è la negazione, o peggio la distorsione, del concetto di spiritualità.
       Non è affatto vero che la Fallaci contrapponga un integralismo cristiano all'integralismo musulmano; lo dice chiaramente, fra una bestemmia e l'altra, nel suo libro: "abbiamo faticato tanto per rompere il giogo della Chiesa Cattolica - e ancora - io sono un'atea cristiana […] sopporto male le chiese. I loro dogmi, le loro liturgie, la loro presunta autorità spirituale, il loro potere. […] sorrido al ricordo di mio nonno che era un anarchico ottocentesco e cantava: con le budella dei preti impiccheremo i re".[1] Dunque Mel Gibson non c'entra proprio niente con la Fallaci.
        La Fallaci dichiara di non credere in Dio, però si definisce "cristiana" perché "il discorso che sta alla base del cristianesimo mi piace. Mi seduce a tal punto che non vi trovo alcun contrasto col mio ateismo e il mio laicismo (!)".[2] Ed eccola lanciarsi in una serie di assurdità, basate sulla sua libera interpretazione (Lutero, quanti guai hai combinato!!) del Vangelo, secondo la quale "senza il Cristianesimo non ci sarebbe stato il Rinascimento, non ci sarebbe stato l'Illuminismo, non ci sarebbe stata nemmeno la Rivoluzione Francese. […] Non ci sarebbe stato nemmeno il socialismo o meglio l'esperimento socialista. […] E tanto meno ci sarebbe stato il liberalismo". Beh certo, si potrebbe dire che senza Dio non ci sarebbe il demonio, senza il Bene il Male, senza l'Ordine non ci potrebbe essere il caos, senza la Fede l'eresia, senza la Verità la menzogna. Ma guai a dare a queste parole il significato che vuole dargli la Fallaci. Il Cristianesimo non è il padre del Rinascimento, né dell'Illuminismo, né della Rivoluzione Francese, né, tanto meno, delle due facce della medaglia laicista: comunismo e liberalismo. Né tutte queste cose possono essere viste come "attualizzazioni" o "modernizzazioni" del messaggio di Nostro Signore e della Santa Chiesa. Esse ne sono piuttosto la negazione, e lo spirito anticlericale che ha caratterizzato tutti questi periodi o movimenti ne è la prova lampante. È nel Medioevo, guelfo e ghibellino, che si ritrova lo spirito Cattolico, nel Sacro Romano Impero, nella tradizione europea dei Sovrani di Diritto Divino, nell'Ordine dei Templari e nello spirito delle Crociate.
        La natura dell'uomo è litigiosa, a noi tutti piace classificarci in schieramenti e lottare contro i nostri avversari. Ma talvolta queste opposizioni servono a catalizzare le energie degli uomini di entrambi gli schieramenti verso un fine comune. Nel Medioevo, guelfi e ghibellini, sostenitori del Papato e dell'Impero, si scontrarono ferocemente, ma alla base delle loro ideologie c'era il comune desiderio che la vita dell'uomo, della società e dello Stato fosse retta da una autorità spirituale (perché tale era anche l'Imperatore ghibellino, nonostante oggi "ghibellino" sia surrettiziamente divenuto sinonimo di "laico"). E lo stesso accadde nelle Crociate, durante le quali, per di più, veniva data la possibilità sia ai Cristiani che ai Musulmani, di mettere in gioco la vita per testimoniare la propria Fede. Ma non sempre le "false opposizioni" sono così virtuose. Oggi, in occidente, viviamo la falsa opposizione ideologica tra destra e sinistra, che si scontrano su argomenti di minima importanza, portando, contemporaneamente, avanti insieme i principi del laicismo, dell'ateismo, del materialismo, del pragmatismo, dell'utilitarismo, dell'illuminismo, del libero esame, del liberalismo, del liberismo, del libertarismo, del democraticismo. E anche il più coraggioso rappresentante dei partiti sedicenti "cattolici", non difende che timidamente i Valori cristiani, limitandone l'applicabilità a "chi crede". Ma Gesù Cristo non ci ha insegnato a dire: "Padre Nostro che, per chi crede, sei nei cieli, sia santificato, da chi crede, il tuo Nome…".
       Dunque è necessario aprire gli occhi e vedere schierati,
              da una parte, la Fallaci insieme ai no-global, accompagnati dal Manifesto, da George Bush, dai politicanti di destra e di sinistra e soprattutto da Marx, Voltaire, Lenin e Robespierre;
              dall'altra parte c'è lo Spirito, ci sono tutti coloro i quali cercano
, magari affannosamente, in questo mondo di rovine, una luce attraverso la spessa coltre che il materialismo ha edificato sulle nostre teste. Coloro che non voglio lasciare il destino del mondo nelle mani di oscure potenze senza volto, coloro che non inseguono la modernità e non considerano una cosa "migliore" solo perché "nuova", coloro che non hanno messo il proprio egoismo e la propria illusoria libertà al di sopra dei valori etici e morali di cui la Religione è fonte, coloro che non subordinano le necessità dell'Animo a quelle del corpo, coloro che vogliono alzare lo sguardo verso l'Alto ed hanno capito che la funzione di un Vero Stato dovrebbe essere aiutarli in questo arduo compito.
      Crediamo che, a questo punto, l'alternativa sia ben chiara. Ognuno è libero di schierarsi con chi preferisce; il nostro auspicio è che lo possa fare con consapevolezza senza lasciarsi ingannare dalle false opposizioni create per assoggettare, anche gli uomini di buona volontà, al regno del principe di questo mondo.

PF Palmisano

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[1] Certo è una prerogativa di certi sputasentenze dei tempi illuminati quella di spararla grossa, ma più grossa possibile, tanto nessuno oserà mai chiedere loro di giustificare e spiegare lo sproposito, nessuno oserà mai pretendere (a buon diritto) un po' di logica. Noi però che non siamo quel nessuno osiamo chiedere alla Fallaci fino a dove arriva la sua ignoranza sulla Chiesa Cattolica, osiamo chiedere in base a quale filosofia o semplicemente in base a quale logica lei possa essere atea e cristiana nello stesso tempo: sa cosa significa essere cristiana? sa cosa significa essere atea? Lei "sopporta male le chiese", perché? sono pesanti? o perché la sua tolleranza "democratica atea e moderna" la spinge a tanto? Se è atea, che gliene frega dei dogmi, della liturgia, dell'autorità spirituale (da lei pergiunta definita presunta), del potere (prusumiamo anch'esso "spirituale")? O la Fallaci, in nome della sua "democrazia", vuole costringere tutti a pensarla alla sua maniera e ad agire a modo suo. Il ghigno (non sorriso) fallaceo al ricordo di un nonno anarchico, anch'egli una contraddizione vivente (se è vero che l'anarchico non ammette leggi di sorta, è anche vero che non deve imporne: e allora, in nome di che impiccherebbe i preti?!), dimostra forse che quella signora vorrebbe divertirsi impiccando tutti quelli che non la pensano come lei?

[2] Vedi quanto può la potenza dell'assurdo!!! Forse un buon vocabolario potrebbe aiutare a risolvere il MISTERO fallaceo...

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