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LA DEMOGRAFIA HA GIÀ DECISO IL DESTINO D'EUROPA

di Maurizio Blondet

Segnalato da Rafminimi

Del bravissimo Blondet, con sincero entusiasmo pubblichiamo l'articolo, stupendo nella sua lucida analisi della situazione nella quale viene a trovarsi il civilissimo cittadino europeo, a seguito della sua ribelle scelta che lo ha visto preferire alla legge di Dio e della natura le molteplici sirene del piacere, della libertà (principalmente da Dio), dell'egoismo... L'uomo si ribella a Dio, ma le conseguenze sono realisticamente tragiche!

Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature
e quanto scritto nello spazio giallo sono della Redazione


       Ancora nel 1998 i sedicenti "esperti demografici" dell'ONU profetizzavano che la popolazione umana sulla Terra sarebbe cresciuta dai 6 attuali fino a 14 miliardi, facendo mancare le risorse, provocando fame e devastazione dell' "ambiente".
       I malthusiani fanatici , ONU e anglo-americani in prima linea, promuovevano, e tuttora impongono nei Paesi poveri,  pratiche di "regolazione delle nascite"(1) per ridurre la natalità. Hanno avuto successo, anche troppo (2).
       Oggi, gli stessi "esperti" si sono ridotti a prevedere che la popolazione umana crescerà solo fino a 9,1 miliardi nel lontano 2100, per poi ridursi ineluttabilmente: nel 2300 l'umanità sarà di soli 2,3 miliardi, un terzo dell'attuale. E tutto ciò nella previsione, ormai ottimistica, che il tasso di fertilità per donna (TFR, "total fertility rate") resti sull'attuale 1,85, ossia 1,85 figli per ogni donna
(il TFR deve essere  di 2,1 figli per donna, per assicurare la stabilità della popolazione).

 

 

(1) meno ipocritamente dette aborto

(2) Successo ottenuto con tutti i mezzi:
1) presentanto l'aborto come segno di civiltà,
2) corrompendo i costumi e diffon-dendo tanta immoralità,
3) educando all'edonismo (quasi mai meritato) e rifiutando il sacrificio (considerato ingiusta privazione di un diritto)...

       Ma il calo TFR, una volta "aiutato a scendere", non si ferma. Anzi si accentua a livelli catastrofici, da spopolamento. Nei paesi sviluppati, dove abita l' "uomo bianco", l'occidentale (e il giapponese), il TFR è già in media dell'1,6. Ma anche nei giganti dell'ex Terzo Mondo il calo è sceso sotto il livello di stabilità.
            In Cina è all'1,8.
            In India è ancora a 3, ma solo un decennio fa era a 6: rapidissimo crollo.
            In Iran, dove il TFR era pari a 7 (sette figli ogni donna!) nel 1960, ora è 2,1, come in Brasile.
            La Corea del Sud è passata da 6,3 figli per donna negli anni '50 a 1,17 nel 2003.
            La Russia si spopola senza speranza con 1,1 figli per donna fertile, come la Bulgaria (1,1) e in generale tutti i paesi usciti dal socialismo reale.
            Gli USA sono i soli dell'Occidente a mantenere un tasso relativamente alto, anche se inferiore al livello di rimpiazzo (2,01), ma lo devono esclusivamente all'immigrazione: gli ispanici hanno fornito la metà della crescita della popolazione americana l'anno scorso, seguiti dagli asiatici.
      Ovviamente, la situazione è più tragica in Europa, il cui TFR complessivo è solo 1,35 (in Italia, 1,1). Ciò significa che la popolazione attuale europea calerà dagli attuali 720 milioni a 600 nei prossimi 40 anni. E il declino è ineluttabile. La demografia ha una potente "inerzia", e non è possibile che un continente dove ogni donna fa solo 1,35 bambini aumenti di colpo, anche se rinsavisce, la sua natalità: le donne invecchiano, arrivano alla menopausa e alla infertilità.
      Non c'è fecondazione eterologa che possa fare delle settantenni, in massa, delle mammine.
      Ed oggi, le donne che sono giunte alla menopausa senza avere un solo figlio sono
            il 20% in Italia,
            il 26 % in Germania,
            il 21%  in Gran Bretagna.
            In USA sono 16 su 100 (3).

   

       La prognosi è infausta per l'economia. (4)
       Gli europei non hanno fatto figli credendo di potersi così concedere più benessere per i pochi fortunati, più spazio, più vita comoda e felice.
       Avviene il contrario: l'invecchiamento delle popolazioni egoiste sta producendo la loro miseria.
       Dove la popolazione non cresce, la sua "base fiscale" (gli attivi che pagano le tasse) si restringe, e l'economia declina; e le pensioni non vengono pagate.

       Gli europei, egoisti in fatto di figli propri, non vogliono lasciarsi invadere da figli altrui, da immigrati extracomunitari. Ne accettano 376 mila l'anno, un terzo dell'immigrazione in USA. Ma solo per mantenere costante la popolazione, l'Europa dovrebbe accettarne 1,9 milioni l'anno, il 500 % in più; e per mantenere costante il gruppo dei lavoratori attivi fra i 15 e i 65 anni, dovrebbe invocare l'immigrazione di 3,2 milioni di extracomunitari l'anno, il 700 % in più. Non lo farà, e in qualche modo è giusto: gli immigrati creano intrattabili problemi sociali, e molti di loro andranno a godersi ai loro Paesi le pensioni che stanno guadagnando in Italia, una gigantesca esportazione di capitali in fieri.
       Storicamente, i gruppi umani sani hanno avuto una quota di vecchi (oltre i 65 anni) non superiore al 3%. Già nel 1950 in Europa erano l'8%, e fra quarant'anni saranno il 28%. (5)
       Sperano che saranno i maghrebini, egiziani e albanesi a pagare le loro pensioni?
Giova sperare.
       Peggio: gli USA riescono ad attrarre immigrati di qualità, l'Europa solo badanti e raccoglitori di pomodori. In USA, gli immigrati dall'India (erano 1,6 milioni nel censimento del 2000) hanno un reddito annuo mediano per famiglia di 63.699 dollari l'anno; scienziati, ingegneri, informatici, hanno superato in questo gli ebrei (che guadagnano "solo" 54 mila dollari l'anno).

 

(4) Dice un adagio: il polipo si cuoce con la sua stessa acqua.
Ed un altro: Dio ci frigge nel nostro olio, ovvero ci castiga col nostro stesso peccato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(5) Queste sono le conseguenze del libero amore, dell'amore finalizzato all'«amore» e non alla procreazione dei figli; le conseguenze dell'avanti tutta con l'aborto...

       In Europa, nemmeno i nostri figli laureati in ingegneria trovano posto; una società che invecchia riduce anche le possibilità, le speranze, le prospettive per i suoi giovani: ingegneri, cambiate i pannoloni ai nonni. Naturalmente, i "nostri" figli non lo fanno: vogliono la discoteca e il telefonino, si coprono di tatuaggi, consumano droga già a 11 anni, non studiano (6) (i pochi veramente bravi –la risorsa è sempre più scarsa nel prossimo futuro– vanno in USA), e non hanno nessuna motivazione a lavorare; così importiamo badanti dall'Ucraina, dalle Filippine, dall'Africa. L'Europa dei  sessantottini, ormai vicini ai 60 anni, invecchia come previsto: non diventa saggia, rimane stupida come nel '68.
       L'UE cresce economicamente di un esangue 1% annuo
, forse meno: la misura più necessaria e urgente è ridurre i tassi d'interesse, svalutare l'euro.
       Ma i sessantottini grigi della Banca Centrale Europea (BCE) restano fissi a preoccuparsi di un'inflazione che non esiste se non nelle loro teorie, "sostengono" l'euro con tassi relativamente alti.
       L'euro cadrà nel decennio in ogni caso, perché l'Europa sta disintegrandosi senza che la sua burocrazia abbia preso atto che il "no" francese e olandese è l'inizio del disfacimento, e che per salvare il salvabile Germania, Italia e Francia hanno bisogno di politiche espansive
, che faranno alla fine, la BCE lo voglia o no. Si avanzano solo proposte stupide. Per esempio che l'Italia dovrebbe uscire dall'euro e tornare alla lira, così potrebbe svalutare e rendere le sue esportazioni di nuovo competitive. Peccato che, essendo già entrata nell'euro, accada questo: che i debiti dell'Italia sono in euro, e lo resterebbero anche se tornassimo alla lira. Ogni svalutazione della lira accrescerebbe i nostri debiti in euro, e il nostro debito è enorme (dissennatamente, siamo andati a indebitarci all'estero, anziché con i nostri cittadini-risparmiatori, tanto che oggi il 40% del debito italiano è detenuto da stranieri, senza pietà per le nostre fantasie e i nostri comodi). (7)
       Lo scenario che si prospetta è quello già vissuto dall'Argentina.

       Anche l'Argentina aveva i suoi debiti denominati in dollari, e la sua moneta, sempre più debole, ricavava dalle esportazioni "stimolate" sempre meno dollari con cui servire il debito. Si arrivò a bloccare i conti bancari privati . Succederà anche a noi? (8).

 

(6) E perché mai dovrebbero studiare?! Le bocciature sono vietate, i diplomi obbligatori ed elargiti per legge, le laure facili e per tutti... Solo gli sciocchi sgobboni studiano sacrificando Bacco tabacco (leggasi droga) e Venere (anche frosciana o sodomitica che dir si voglia).
Fin dalle Elementari s'insegna a pretendere senza aver meritato, perché mai ci si dovrebbe affaticare per meritare?!
Qualcuno in passato ha scritto e parlato di Diritti e Doveri. I politici dei nostri giorni, più avveduti e più intelligenti, han cancellato i Doveri e parlano e scrivono (con leggi e decreti e circolari) solo di Diritti.
Qualcuno ricorderà di un certo Misasi..., del voto politico...

A scuola poi, oggi è proibito insegnare: si fan balletti, teatrini, sfilate, gite (d-istruttive), canto (ma canzonette moderne), una specie d'informatica, e poi inglese e inglese e inglese... (è la lingua del nostro Presidente, di Bush, di Blaire!)
- L'Italiano?
- È passato in ultimissima posizione!

 

 

 

(7) Che ci dice a questo proposito il nostro caro Presidente Ciampi, grande economista, grande banchiere e grande europeista?
- Ma è anche grande italiano?

       Paradossalmente, non sono i paesi deboli (come l'Italia) che possono uscire dall'euro, ma i paesi "competitivi" ("forti" di paghe basse, tasse basse e vuoti di spese previdenziali-assistenziali) della cosiddetta "nuova Europa": loro hanno tutto l'interesse a formare una UE propria, con una propria moneta comune. E non è detto che non lo facciano, il no franco-olandese ha rimandato fra l'altro nell'incerto futuro l'entrata della "nuova Europa" nella "vecchia". Non ci sono ricette facili e rapide.
       Le paghe calano, l'euro calerà senza vantaggi per la popolazione.

       Gli scioperi della CGIL non avranno alcun effetto, non si combatte la demografia con manifestazioni sindacali in piazza.

       Solo per mantenere le pensioni promesse ai suoi vecchi l'Europa dovrebbe triplicare i prelievi fiscali e previdenziali: impossibile.
       Dovrà presto preoccuparsi di mantenere in patria, come una risorsa rara, i suoi giovani istruiti (pochissimi) e motivati (quasi nessuno), che saranno tentati di fuggire all'estero dove c'è la crescita delle possibilità e delle speranze, magari in Cina.

       L'euro stava per diventare la divisa di riserva del mondo al posto del dollaro, e poteva diventarlo se solo avesse fatto una grande politica mondiale diversa dall'America di Bush (....) .
       Non l'ha fatto, ed ora ci si domanda se l'euro sopravviverà. Se lo stanno già chiedendo gli "investitori" esteri, gli speculatori sul capitale: e presto decideranno che è venuto il tempo di alleggerire le loro esposizioni in euro, di investire in divise asiatiche (9).

Maurizio Blondet

   

Note

3) Sarebbe interessante porsi domande sul motivo profondo di questa auto-estinzione degli europei. Il rifiuto della fertilità è propria delle belve in gabbia; la scelta del suicidio per estinzione fu propria dei popoli ridotti in schiavitù o, più recentemente, di tribù tradizionali, e tecnologicamente (ma non spiritualmente) arretrate dopo l'incontro con l'uomo moderno, il "civilizzato" tecnologico, ma barbaro spirituale. A sommesso parere di chi scrive, la denatalità d'Europa coincide con la disfatta nella seconda guerra mondiale. Esausta di ideologie totalitarie in cui aveva creduto (da Napoleone fino ad Hitler e a Stalin) l'Europa vinta ha dovuto vietarsi persino la coscienza di avervi creduto; si è troncata così ogni esame profondo del suo io collettivo, e –senza saperlo– ogni volontà di vivere nel futuro. Si sopravvive come subalterni della cultura anglo-americana, suoi schiavi ideologici; ma non si cessa di sentire l'ideologia dei vincitori come estranea alla propria storia e identità più vera, ancorchè censurata. Quella storia è dichiarata delitto e genocidio, anche se non fu solo quello. Che altro resta allo schiavo se non sottrarre ai padroni almeno i figli?  Ma naturalmente anche questo accenno di pensiero qui esposto è vietato, politicamente scorretto, magari "antisemita".
Cfr "Why Europe chooses extinction", di "Spengler" (è uno pseudonimo sotto cui si nasconde un banchiere tedesco), su Asia Times, 8 aprile 2003. 

8) In Argentina si sono salvati, oltre ai grossi pescecani che avevano già esportato all'estero i loro capitali, alcuni previdenti che hanno fatto quanto segue: ritirati per tempo tutti i loro risparmi dai depositi bancari, di conti correnti, hanno messo il contante in una cassetta di sicurezza nella stessa banca. Quando i conti sono stati bloccati, è rimasto possibile accedere alle cassette di sicurezza. Il costo è esiguo; e i vantaggi per gli italiani sono anche più evidenti, visto che il denaro che mettete in banca ci viene retribuito dai banchieri a tasso zero o negativo. Mettere i soldi in cassaforte, significa ricevere un tasso zero; in cassetta di sicurezza, il tasso risulterà lievemente negativo. Non fa differenza, e si impedisce alla banca di sapere quanto abbiamo. Perché la banca ha un solo pensiero: rubarci il risparmio che le abbiamo affidato. Guardate gli utili delle nostre banche, e confrontateli con i vostri.

9) È quanto già consiglia John Mauldin, un analista finanziario (presidente della Millennium Wave Advisors), a cui dobbiamo le riflessioni di cui sopra. Si veda il suo articolo "No Dogs or Irish", postato sul sito "Goldseek" il 12 giugno 2005.

   
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