Precisiamo che articoli, recensioni, comunicazioni, eventi, appuntamenti... e quant'altro vengono da noi pubblicati non in base ad una adesione ideologica o morale, ma solo se ce ne viene fatta esplicita richiesta (anche con una semplice comunicazione fatta alla nostra Redazione a scopo di pubblicazione), pur rimanendo noi liberi di soddisfare o meno i desiderata.

[Indice degli articoli]   [Home]

I DENTONI DEL vampiro CHIAMATO fiscO
(con la F, non con la V)

di Gianluigi Mucciaccio

Segnalato da Centro Studi G. Federici
Fonte: L’Adige, 8 febbraio 2007

Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi
e quanto scritto nello spazio giallo sono generalmente della Redazion

      Un giovane amico avvocato, ci segnalava il fatto che, leggendo un suo recente estratto conto si era visto, con sorpresa, trattenere una cifra intorno a 500 euro per presunti debiti con il fisco, lamentandosi giustamente della sua proverbiale voracità.
      Su questo punto la Confcommercio ha segnalato nei giorni scorsi vere e proprie incursioni del fisco sui conti correnti di molti utenti, ovviamente senza preavviso e senza avere a disposizione alcuno strumento giuridico per tutelarsi.
      Infatti il decreto legge numero 262 del 2006 su «Disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria», approvato definitivamente il 23 novembre 2006, attribuisce agli esattori libero accesso all’anagrafe dei conti correnti senza il controllo dell’autorità giudiziaria.
      Non a caso, con l’introduzione dell’anagrafe fiscale on-line voluta dal duo Visco-Bersani, lo Stato esattore ha accesso a tutti i conti correnti delle persone fisiche e giuridiche, consentendogli non solo di mandare al contribuente cartelle esattoriali insindacabili, ma altresì di procedere automaticamente all’esproprio diretto e immediato sul conto corrente del malcapitato contribuente.
      Il bello è che il cittadino, caduto nelle grinfie del grande vampiro fiscale, non ha possibilità di difendersi sia nella fase dell’accertamento e tanto meno in quella successiva dell’escussione dell’equivalente di ciò che, nel nostro diritto privato, è oggetto del noto pignoramento a garanzia di somme di denaro dovute a terzi.
      Proprio in quest’ultimo frangente opera la garanzia a tutela del creditore nel rapporto tra privati, con l’intervento del giudice dell’esecuzione a tutela dei diritti rivendicati dai creditori.
      Con l’entrata in vigore del nuovo decreto-legge nessuna difesa può essere approntata mettendo, di fatto, il contribuente in una posizione di obbligata acquiescenza.

   

       Questa nuova manovra delinea uno scenario estremamente pericoloso e, nel contempo, orwellianamente parlando, dipinge i cittadini come furbi evasori, giustificando l’aggressione portata avanti con sadico cinismo che sta oggettivamente terrorizzando molti contribuenti già sfiduciati da una cronica crisi economica che non lascia spazio, in questi termini, a un rilancio delle attività produttive in ogni settore e che faccia da nuovo propulsore all’intero organismo economico.
      I numeri divulgati dalla Confcommercio parlano chiaro: nei primi quattro mesi del 2007 gli accertamenti sono ulteriormente aumentasti del 60% sul 2006.
      Non c’è da meravigliarsi che le categorie messe sotto questa dispotica lente di ingrandimento messa a punto dai compagni Visco e Bersani siano commercianti, lavoratori autonomi e quelle piccole imprese che cercano di sopravvivere disperatamente, costituenti la spina dorsale del sistema Paese.
      Queste manovre partorite da un determinato rancore -ovvero da odio sociale di chiara connotazione politica e da una demente complicità con il sistema delle Banche Centrali, che sollecitano il «risanamento» di quel debito pubblico frutto del signoreggio, esercitato impunemente- hanno accentuato un malessere ed un forte nervosismo, innalzando una «temperatura sociale» già molto calda.
      La stessa Confcommercio segnala che nei prossimi mesi sarà approntata una nuova raffica di 120.000 accertamenti per i contribuenti che ricadano nella gabbia dei cosiddetti studi di settore.
      Continua dunque l’alleanza indissolubile Stato-vampiro e lobby bancarie ed a rimetterci, ancora una volta, sono i cittadini considerati semplicemente dei numeri su cui giocare barbaramente e paradossalmente senza doverne rendere conto a nessuno.

Gianluigi Mucciaccio

   
[Indice degli articoli]   [Home]