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Le GMG ... vaticane
di Rafminimi

Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature
e quanto scritto nello spazio giallo sono della Redazione

       Un certo Signor Filobeche mi scrive:
       «Sono tornato in questo preciso istante dalla GMG di Colonia; la Giornata mondiale della Gioventù dove sua santità Benedetto XVI ha salutato tutti i giovani della terra. E c'erano veramente tutti dalla Corea del Sud alla Cina a Taiwan al Togo... Americani... Canadesi... Brasiliani...
       A me Ratzinger non è mai piaciuto ma Benedetto XVI è un grande. Per andare nel prosaico è stata un'esperienza fantastica... abbiamo ballato; cantato (1) e tutti i giovani del mondo aperti e per nulla intimoriti.
       Beh invito tutti quelli che possono a partecipare ad una GMG perché anche se non invitava al raccoglimento personale (2)  mi ha dato una bella sensazione sapere che la chiesa è, a dispetto dell'istituzione (3), una cosa viva e vegeta».

       Un tale sproloquio mi ha determinato a fare subito il proposito di non consigliare a nessuno una GMG papale e mi ha spinto a qualche riflessione.

       Le GMG sono l'ennesimo tentativo di "battezzare" eventi nati in ambito NON Cattolico, ma più esattamente comunista.
       Si tratta di un fenomeno che nacque nel pieno della fase zdanoviana dello stalinismo (anche in questo poco o punto diverso dalla esaltazione pagana del corpo e delle sue forze), parallelamente alla tattica dei fronti popolari.
       I festival mondiali della gioventù erano, sino agli anni '80 inoltrati, il fiore all'occhiello di certa propaganda filosovietica. Il massimo onore per i membri delle federazioni giovanili dei partiti di sinistra era essere scelti per comporre la delegazione di messi (non di "fessi") da inviare a guidare la rispettiva colonna nazionale a quegli eventi.
       La vita è presentata irrealisticamente come gioia. La felicità è presentata come lo stato proprio di ogni uomo, il che è vero, ma solo nel senso che ogni uomo è chiamato a ricevere la felicità vera, che sarà sua per intero, solo se lo vorrà e solo in Paradiso, visto che qua dovrà sempre confrontarsi con problemi vari. Il risultato è che tali problemi sono visti come ingiustizie (e fin qui, sempre perché la vera giustizia non è di questa terra , potrebbe anche andare) affrontate e viste, però, come scandaloso affronto, non come prova da superare.
       La gioventù è, per forza di cose, caduca. Spingerla a desiderare la perpetuazione di tale stato (in medicina si chiama "sindrome di Peter Pan"), è il peggior torto che le si possa fare. La si getta nella disperazione, perché le si fa desiderare la perpetuazione di ciò che è, per definizione, caduco. Lo scopo della gioventù è passare per far posto all'età matura.
       Nel 1955 era in corso a Napoli una GMG. I convenuti andarono a partecipare al funerale di Benedetto Croce, suscitando le ire del latinista Concetto Marchesi, perchè, così facendo, erano entrati in chiesa. Ricordo bene le cronache della GMG comunista di Cuba del 1979. Di italiani c'erano le delegazioni di FIGCI, FGSI, DP, Lotta Continua, Socialdemocratici ed altri minori. Al momento del grido "ARRIBA UNIONE SOVIETICA", solo il socialdemocratico ed i due di Lotta Continua non si unirono alla generale alzata in piedi esultante.
       Tentativi di battezzare lo scoutismo e la festa del primo Maggio sono, bene o male, riusciti. Ma sulle GMG ho i miei dubbi: 5 anni or sono i papa-boys si sono abbandonati ad azioni poco sante, è un dato di fatto che ben pochi sono tornati edificati da tali giornate.
       La chiesa conciliar-ecumenica ha copiato e fatte proprie le liturgie delle GMG, che in sé, sono delle celebrazioni indegne persino del peggior paganesimo.
       La sacralità della giovinenezza è il messaggio "de facto" veicolato da tali eventi, è un aspetto che non si confà ad una religione che ci vuole far piantare gli sguardi sull'al di là. Tale pseudo-giovanilismo è la peggiore pecca di tali eventi, perfino più delle stesse folle pomicianti e spinellanti, con gli ombelichi al vento, che rientrano in quella strana ottica post-conciliare che stranamente presenta come ideale l'autorealizzazione.
       Speriamo che ci sia un ripensamento sulla chimera dello pseudo-giovanilismo, che dagli anni '60 è una piaga della società e, ahimè, pure di alcuni uomini di Chiesa.
       Riflettete su un particolare: le GMG sono folle ballanti, cantanti, pomicianti e spinellanti: si tratta di offese a Dio in piena regola.
       Il defunto Pontefice (4)  è stato, come è universal-mente riconosciuto, grande amante della democrazia e più ancora delle folle, ma mi tocca l'onere e l'onore di ricordare che gli unanimismi non sono da ricercarsi sempre ecomunque: è bene dare voce anche alle dissidenze. In occassione delle folle oceaniche che intervenivano agli eventi legati alle visite pontificie, il famoso scrittore Vittorio Messori si è più volte chiesto "Quanti, tra tutti costoro, andranno a Messa domenica prossima?”

Rafminimi

 

 


(1) Che vuoi di più dalla vita? L'importante è ballare e cantare!


(2)
Poco male... Quel che conta è il ballo, il canto, magari una pomiciata... anche perché è così che "vive e vegeta" la chiesa (in minuscolo). Il raccoglimento è cosa d'altri tempi, da Chiesa (maiuscolo) di sacrestia, di musi lunghi, mentre oggi la chiesa (minuscolo) è gioiosa, anzi cioiosa!

(3) E perché mai a dispetto delle istituzioni?!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



(4) Ma il guaio è che anche il Pontefice vivente vuole imitare il defunto...

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