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La scomunica ai comunisti

Sembrerebbe una “favola” d’altri tempi, tanto che se ne parla
oramai pochissimo, ma in realtà è tuttora in vigore

di Arcangelo Santoro

È bene e doveroso ribadire che...


La scomunica dei comunisti, non solo non è stata mai abrogata, ma posso assicurare, che almeno ufficialmente è tuttora in vigore. Nonostante che clero e laici impegnati se ne freghino da decenni. Uscì per un po’ dal dimenticatoio, durante l’apparente crollo del sistema sovietico. Ricordo una vignetta del comico Elle Kappa che recitava: «L’espressione “Il comunismo è morto” è diventata un saluto».

Ovviamente i cattolici pseudo-progressisti, alleati delle sinistre non ne parlano più, altrettanto fanno i loro avversari, come pure i sedicenti cattolici di centro-destra o proprio di destra: temono di sembrare fuori moda, temono di non essere “politicamente corretti”, di non fare bon ton.

Papa Roncalli non tolse la scomunica ai comunisti, come ebbe a sostenere Feltri in un suo articolo su Libero, ma non ne tenne conto: tuttavia né lui, né alcuno dei suoi successori l'ha mai tolta. Anzi, per amor di precisione, bisogna dire che Giovanni XXIII l'ha addirittura inasprita, infatti, mentre il decreto originale del Sant'Uffizio del 1949 comminava la scomunica a coloro che si iscrivevano a partiti comunisti, filocomunisti o alleati con essi, quello del 25 marzo 1959 la estese anche a coloro che semplicemente votavano per tali partiti.

A rigor di termini, quindi, la scomunica nei confronti dei comunisti è, a tutti gli effetti, ancora in vigore.

Arcangelo Santoro

 
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