Precisiamo che articoli, recensioni, comunicazioni, eventi, appuntamenti... e quant'altro vengono da noi pubblicati non in base ad una adesione ideologica o morale, ma solo se ce ne viene fatta esplicita richiesta (anche con una semplice comunicazione fatta alla nostra Redazione a scopo di pubblicazione), pur rimanendo noi liberi di soddisfare o meno i desiderata.



NO ai figli della provetta !!!
Asteniamoci dal referendum radicale
del Comitato Pro Vita (Prof. Francesco Agnoli)

Di fronte al referendum sulla fecondazione artificiale...

Qualcuno dovrà pur dirlo:
la fecondazione artificiale determina
più funerali che battesimi,
più illusioni che speranze realizzate

       Con la legge 40 del 2004, secondo la relazione del forzista Tredese, con l'appoggio del centro destra, è stata riconosciuta in Italia, in parte, la dignità e la tutela del concepito: permessa la fecondazione omologa, è stata invece vietata la sperimentazione o intervento di clonazione sull'embrione umano, ivi inclusa la selezione eugenetica di stampo nazista; è stato vietata la fecondazione ai singles, agli omosessuali, alle mamme-nonne e la fecondazione post mortem; è stata vietata la fecondazione eterologa, e quella di un gamete umano con un gamete di specie diversa, onde evitare la creazione di ibridi e mostri; è stata limitata la possibilità della crioconservazione, vietata la possibilità di disfarsi di centinaia di embrioni bruciandoli con l'alcool…(L'Unità 12/12/2003).
   

       Vietando la fecondazione eterologa si è cercato di impedire quello che avviene in altri paesi, dove, come racconta il leghista Alessandro Cè, vecchio relatore alla Camera, vi sono casi estremi in cui la fecondazione artificiale senza regole porta alla presenza contemporanea di due padri, quello genetico e quello affettivo, e di tre madri, madre genetica, madre affettiva e madre gestazionale. Non ci deve allora stupire il fatto che una legge sia caratterizzata da una serie di divieti. Prima della legge, infatti, in assenza di qualsiasi norma, tutto era permesso: gli studi medici che si occupavano di fecondazione artificiale, in particolare quelli privati, erano delle specie di laboratori di Frankenstein dove ogni sperimentazione sull'embrione era lecita e possibile, e dove ogni medico si improvvisava stregone. Avveniva esattamente quanto sostenuto e condiviso dall'allora europarlamentare DS Gianni Vattimo, in sostanziale accordo col suo partito: " ..c'è il rischio che degli embrioni si faccia commercio, che si operino manipolazioni illimitate, tali, si sottintende, da creare mostri, individui adibiti a deposito di organi per trapianti, schiavi. Potrà apparire scandaloso, ma non lo è poi tanto: dell'embrione come tale non ci importa nulla" (la Stampa, 6/2/'99). Oppure c'erano gli esperimenti di un celebre ginecologo romano che porta al punto giusto gli spermatozoi immaturi nei testicoli dei topi (come saranno, tra vent'anni le già 4 creature nate in tal modo?); o proposte (solo proposte?) come quella di inseminare artificialmente una scimmia con seme umano, al fine di produrre ibridi, esseri subumani da destinare a mansioni di lavoro ripetitive o sgradevoli, o come serbatoi di organi da trapianto…In Cina e in America tali proposte sono state realizzate con la creazione di un uomo-coniglio e di un embrione-mucca, inserendo DNA umano in ovuli di mucca (Sì alla vita, ottobre 2003), mentre in altri paesi, si assiste, ad esempio, ad esperimenti come quello portato a termine in Gran Bretagna, dove i medici hanno testato la data di "scadenza" di seme maschile sulla pelle di una povera donna e di un futuro, povero, bambino, impiantando seme crioconservato da ben 21 anni (Tiscali notizie, 25/5/2004): con quali effetti lo sapremo solo tra degli anni.

   
Gli scienziati-stregoni promettono:
manipolazioni, ibridi e chimere, figli spesso con gravi problemi
genetici e di salute, banche del seme, "famiglie" innaturali e…
un giro di tantissimi soldi. Radicali e centro sinistra applaudono.

Nella foto: il dottor Lawn, di Cambridge, compie esperimenti su un bambino vivo nato da un aborto legale, a suo dire "per il bene dell'umanità".

       Gli esempi di questa cultura prometeica, portata avanti anche da scientisti italiani, con l'aiuto della sinistra, come la Rita Levi Montalcini, Renato Dulbecco, Umberto Veronesi, Antinori e Flamigni, per cui l'uomo ritiene di essere onnipotente e di poter addirittura, non solo uccidere con l'aborto, ma anche manipolare la vita a suo piacimento, oltre a quelli citati, sono molti altri: "Transessuale adotta un bambino"; "Errore in provetta, nasce ermafrodito"; "Primo bebè figlio di due madri"; "Rottamazione della famiglia: due papà, nessuna mamma"… (Il Giornale 31/1/'98; 16/1/'98; 15/6/98; La Padania, 5/11/99); "Adozioni ai gay: è possibile" (Alto Adige, 4/3/99). Riguardo a quest'ultimo problema si assisteva ad avvenimenti di questo tipo: "Anche in Italia figli dal Kit Inseminazione. Lo chiamano il kit "fai da te". Ma non è un gioco. Poiché grazie a un siringone sterile e alla provetta per conservare sperma prodotto in casa, in Italia sono già nati dei veri bambini: Titti De Simone, presidente Arcilesbica (e parlamentare comunista, ndr.) lo annuncia con orgoglio e un pizzico di sfida. Il kit dell'autoinseminazione artificiale l'hanno inventato loro, le associazioni delle lesbiche…Dei nostri bimbi nati senza padri o con due madri con il kit casalingo non si sa invece nulla o quasi. Eppure esistono anche in Italia" (Corriere della Sera).

   

       La legge 40 del 2004 è stata accolta dalla sinistra e dalla corrente prodiana, favorevole al liberismo assoluto, come una legge ingiusta perché contenente dei divieti e troppo severa: "siamo tornati in un'epoca buia di veti e imposizioni, medievale" (l'Unità, organo dei DS, 13/12/2003); si tratterebbe di un "bestiario in 18 articoli" (Manifesto), segno di "oscurantismo" (Repubblica); "una pagina nera per la democrazia in Italia" (Liberazione, organo di Rifondazione comunista). Sostanzialmente critico anche il giornale del grande capitale italiano, il Corriere della Sera, che abbiamo già visto schierarsi, a suo tempo, a favore dell'aborto. In un editoriale di Piero Ostellino, intitolato Gli Inutili steccati, evitato ad arte qualsiasi ragionamento concreto, si afferma : "Personalmente non ritengo che fra i compiti dello Stato ci debba essere quello di preservare il concetto di Natura". Il che equivale a dire che ogni arbitrio umano è lecito, evidentemente, in ogni campo, e che lo Stato non deve tutelare nulla di ciò che è naturale, dalla vita degli embrioni a quella -perché no?-, degli adulti. Lo stesso ragionamento allora dovrebbe essere usato per contrastare le leggi dello Stato che tutelano la natura e la salute umana dai campi magnetici delle radio e delle antenne, dall' inquinamento dell'aria e delle acque, dalla manipolazione eccessiva degli organismi geneticamente modificati (OGM) ecc.
Il "pericolo" più grave, urlato dalle colonne di tutti i giornali dalle forze un tempo abortiste, oggi fecondazioniste, ma, purtroppo, assolutamente assente, come ha dichiarato l'ex democristiano Follini (fedele alla linea pilatesca dei vertici della vecchia DC, che lo ha sempre contraddistinto), è che questa legge, riconoscendo una qualche dignità e tutela all'embrione, possa mettere in discussione anche quella sull'aborto, cosa che dovrebbe avvenire, se veramente si riconoscesse la dignità e la tutela del concepito.

 

 


Nella foto: aborto al terzo mese per aspirazione.
Vedi: www.amicivita.it, www.lavoce.an.it

       Chiarissimo anche il manifesto del Collettivo femminista Mafalda, inviato via internet a italy. Indymedia.org mentre la legge era in discussione (31 ottobre 2003), intitolato Antiabortisti tremate le streghe son tornate. Vi si legge tra l'altro che le streghe "erano le donne che praticavano gli aborti…Oggi, 31 Ottobre del 2003 , noi giovani donne del collettivo femminista Mafalda facciamo nostra l'eredità delle streghe medievali, ci rivendichiamo nuove streghe di fronte ai pesanti e continui attacchi di questo governo fascista e oscurantista che con la nuova proposta di legge sulla procreazione medicalmente assistita torna a mettere in discussione il diritto all'aborto…La nuova proposta di legge del governo Berlusconi, definendo l'embrione come soggetto giuridico, consente l'istituzione della figura del curatore dell'embrione, che in nome del diritto a nascere, può impugnare la decisione di una donna ad abortire (falsità assoluta, ndr), entrando in palese conflitto con la 194… Oggi, come nel medioevo, le streghe sono tra noi!".
   

"Muore dopo la fecondazione assistita. Una casalinga di Sciacca si era sottoposta a iperstimolazione ovarica" (Corriere della Sera, 21/4/2004).

Di fecondazione artificiale si può morire: sia le madri che i figli.

"Il nostro studio suggerisce che i bambini nati da FIV hanno un aumentato rischio di sviluppare problemi cerebrali, in particolare paralisi cerebrale"
(Stromberg B. et al., Neurological sequelae in children born after in-vitro fertilisation: a population-based study, Lancet 2002; 359, :461-5).

       In realtà la legge 40 del 2004 garantisce soltanto alcuni diritti, qualcosa di più rispetto a quanto era previsto precedentemente, ma ancora troppo poco: il compromesso, di fronte alla vita, non è assolutamente lecito. O la si difende integralmente, o si lasciano aperte le porte a qualsiasi arbitrio e nefandezza. In verità infatti la fecondazione artificiale in vitro tout court, omologa ed eterologa, porta con sé negatività assolute, che richiederebbero un divieto totale e senza eccezioni. Ricordiamo infatti altre "controindicazioni", oltre a quelle di cui si è già parlato:
        la fecondazione artificiale, come ha insegnato Pio XII, è sempre immorale, secondo una concezione cattolica, perché separa la generazione dall'atto coniugale, d'amore, relegando la nascita della vita a qualcosa, appunto, di artificiale. La Fecondazione in vitro infatti non può essere considerata una cura, una terapia, ma è un vero e proprio intervento manipolatorio, in cui l'embrione viene usato e trattato come un qualsiasi composto chimico, congelato, scongelato, lasciato morire o bruciato a seconda del capriccio umano;
        la fecondazione artificiale eterologa, come già detto, priva il figlio della certezza e dell'identità dei genitori, che possono essere addirittura, nei casi estremi, cinque: tre madri ( biologica, portatrice e legale) e due padri (biologico e legale): benchè sia vietata, ufficialmente, dalla legge 40, rimane in realtà realizzabile con semplicissimi sotterfugi;
        la fecondazione artificiale porta, per ottenere un figlio, alla eliminazione di molti embrioni-fratelli, detti "soprannumerari" (circa 92 su 100), ed anche alla cosiddetta "riduzione fetale": nella fecondazione artificiale si immettono nell'utero della donna più embrioni, molti dei quali destinati a morte certa. Però, sia pur raramente, avviene che tutti si impiantino: ma la donna vuole un figlio, al massimo due, invece ce ne potevano essere tre, quattro, cinque, con qualche rischio per la madre. Allora, a partire dall'ottava settimana, si eliminano quelli di troppo (già più grandi di quello nella foto di I pag.), uccidendoli tramite l'iniezione di una soluzione salina o di altri tossici nella cavità cardiaca o nel torace degli embrioni non desiderati. Si ha così la situazione paradossale per cui una coppia, per avere un figlio, ne uccide altri, alcuni ancora in fase iniziale (i soprannumerari), ed altri già ben sviluppati, cioè dopo l'ottava settimana (riduzione fetale). Questa situazione rimane invariata anche con la nuova legge, con l'unica eccezione che gli embrioni impiantati possono essere al massimo tre, e che quindi può avvenire, come è già avvenuto, che la riduzione fetale venga applicata a due figli su tre invece che tre su quattro…;
        i casi di successo della fecondazione artificiale sono solo il 15-20 %, spesso con conseguenze patologiche sulla madre, sottoposta ad un lungo, snervante processo di iper-ovulazione farmacologicamente indotta, che modifica totalmente il ciclo naturale della donna, determinando crisi psicologiche molto serie. La stessa Unità, quotidiano diessino favorevole alla fecondazione artificiale ad ogni costo, spiega che la donna deve "sottoporsi a decine e decine di analisi e poi iniziare il calvario delle procedure mediche", per poi "ricominciare da capo con l'angoscia di fallire di nuovo e con le tensioni che nascono nella coppia, il senso di sconfitta e di frustrazione" (L'Unità, 12/2/2004). Un complesso di cose che porta addirittura, in alcuni casi, alla morte (vedi Corriere della Sera, giornale fortemente pro-fecondazione, del 21/4/2004: "Muore dopo la fecondazione assistita. Una casalinga di Sciacca si era sottoposta a iperstimolazione ovarica").
        i problemi di un procedimento così innaturale e ancora così sperimentale ed incerto come la fecondazione in vitro riguardano anche i figli generati: aumentano infatti gli aborti spontanei, le gravidanze ectopiche, le gravidanze multiple, i parti pre termine, i nati con basso peso, la morbilità e la mortalità neonatale, con prevalenza di malformazioni cardiache, cerebrali e disabilità neurologiche. Nei casi dei bimbi nati con la tecnica detta Icsi si sono notati ritardi nello sviluppo, anomalie genetiche di vario tipo, specie nel tratto urogenitale (S.K., A.H.,M.G., Neonatal outcome and congenital malformations in children born after in-vitro fertilization, in Human Reprodution 2002, 17:1391-1398; e Panorama, 26/7/2001).
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

       Nel caso di bimbi nati da embrioni congelati basti considerare il fatto che secondo la Commissione Guzzanti, istituita dal Ministero della Sanità con decreto 14/1/94, circa il 25% di essi muore al momento dello scongelamento: quanti e quali danni subirà il restante 75%? Quante e quali anomalie avranno i figli nati da embrioni danneggiati? Ne vengono informate le madri?
       E' dunque evidente, come sostiene il celebre genetista Angelo Serra, che la "medicina sta operando ancora in una fase sperimentale, con danni notevoli per la grande maggioranza delle persone che vi sono coinvolte", illudendo spesso le coppie sterili e rendendole protagoniste di qualcosa che esse, solitamente, non sanno. Secondo due pionieri, Winston e Hardy, che operano in questo settore a Londra "non si dovrebbe permettere che la disperazione dei pazienti, l'arroganza medica, e le pressioni commerciali siano gli aspetti chiave determinanti in questa produzione di esseri umani… non possiamo ignorare le nubi che si addensano sopra queste terapie" (da "Fertility" supplemento a "Nature Medicine", ottobre 2002).
       Perché tutto questo? Perché, dal momento che basterebbe spiegare alle donne che abortiscono che possono abbandonare il figlio, mettendolo in adozione per le coppie sterili, riducendo così sia la piaga dell'aborto, sia alleviando le sofferenze spirituali dei genitori sterili?
       Certamente il problema sta nella malvagità e nell'orgoglio dell'uomo che si vuole sostituire a Dio, e anche nel fatto che dietro la fecondazione artificiale si nasconde (come spiegato, ad esempio, dal dottor Vescovi o dal senatore di AN Pedrizzi) un business immenso, in quanto ogni Fivet costa intorno ai quattromila euro e vi sono donne che possono essere sottoposte all'intervento per 13, 14 volte. Un tale giro di denaro, infine, determina inevitabilmente che la fecondazione artificiale venga applicata ormai anche a donne che, con determinate terapie, potrebbero concepire naturalmente; si favorisce così l'interruzione delle ricerche mediche per risolvere il problema della sterilità, che nessun dottore ha più interesse a curare.
 

 

Emma Bonino: "Né figli, né matrimoni, né convivenze. Non so vivere con qualcuno. Non ho mai voluto nemmeno provarci".
Si batte per l'aborto, la droga libera, il suicidio medicalmente assistito, la fecondazione ad ogni costo… Possiamo credere che sia per la vita?

       Di fronte alla legge 40, e, a maggior ragione, ai referendum proposti dai radicali, con l'appoggio di tutta la sinistra, compresi ampi settori della Margherita, occorre dunque ribadire il rifiuto ad una concezione menefreghista e liberista-materialista della vita: la vita umana non è questione di cellule raggrumate con le quali giocare al piccolo chimico, né il santo desiderio di un figlio può divenire l'alibi per affermare deliri di onnipotenza di stampo tardo positivistico, o per creare mercati di embrioni, banche del seme e industrie di bimbi "artificiali". Occorre riportare la scienza nei suoi giusti confini, come mezzo di conoscenza e di perfezionamento, e non come strumento magico di creazione e di manipolazione illimitata e senza scrupoli. Per questo, identificando nella legge 40 un compromesso incapace di garantire l'effettivo rispetto della vita e della natura, e nei referendum il desiderio malvagio di eliminare anche detto compromesso, per affermare l'onnipotenza degli scienziati stregoni e il disprezzo assoluto della vita, proponiamo come atto politico, consapevole e volontario, quello di  astenersi dal voto referendario.
       Perché sia chiaro che la legge 40 non è una legge né cattolica né umana, e che coloro che desiderano eliminarla sono i paladini estremi della cultura della morte e di quello che il filosofo Del Noce definiva il "totalitarismo della dissoluzione".

Comitato Pro Vita
ilcastello1@tiscali.it

  Vedasi anche Il dramma della
fecondaz. artificiale
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