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RICEVIAMO, 13-10-2007
dalla Sig.ra S. C.

 

     Gentile Redazione,
     [...] Ho provato sofferenza nel leggere le continue critiche al Santo Padre che io amo e seguo.

 

      Gent.ma Sig.ra, vogliamo sperare che lei non ci creda felici di criticare il Santo Padre, precisiamo comunque che le nostre critiche non sono continue: critichiamo solo quando lo reputiamo necessario per l'onore di Dio, della Verità e della Santa Chiesa, infatti talvolta lo abbiamo anche difeso.

       [...] trovo che il modernismo è stato deleterio per la nostra fede,

 

      Si è però chiesto chi ha diffuso il modernismo? chi ha fatto da cavallo di Troia per il modernismo? Non basta dire "il modernismo è deleterio", bisogna anche combattere contro chi lo diffonde e impone nella Chiesa. Allora, lei che sa che il principale artefice del cavallo di Troia (cioè del Concilio) è stato il teologo Ratzinger, lei che sa che l'anima ispiratrice (il suggeritore) di G.P.II è stato il Card. Ratzinger, lei che sa che il papa del falso tradizionalismo e delle false riforme si chiama Benedetto XVI (id est Ratzinger), cosa crede che solo perchè Ratzinger ora è Papa si sia automaticamente convertito e diventato santo? Noi preghiamo per la sua conversione, ma è evidente che i fatti ci dicono che ancora non si è convertito.
      Ribadiamo ancora una volta che noi crediamo nel Papa, crediamo che Benedetto XVI è Papa, ma essere Papa non equivale ad essere Santo, infatti non tutti i papi sono santi.

ma la battaglia si fa con le armi che Gesù ci ha insegnato: amore, dialogo e preghiera e soprattutto con l'ubbidienza.
Il giudizio e la critica sono armi che non ci appartengono (Gesù ci ha detto non giudicate per non essere giudicati ecc. ).

 

      Vediamo che lei riconosce la necessità della battaglia, ma non faccia di N.S.G.C. la bandiera dello sciocco, stupido e vuoto pacifismo moderno. Non attribuisca a N.S. insegnamenti che non ha dato (almeno nel senso che intende lei). Ricordi che N.S., quando lo ha ritenuto opportuno, ha usato anche la sferza (vera, reale, fisica) e non è stato mai parco di parole (pensi agli accesi rimproveri rivolti agli ebrei, ai colorati epiteti che loro elargiva). Ricordi infine che nel Nuovo Testamento abbiamo l'esempio pratico dell'Apostolo delle Genti che rimprovera duramente e resiste al primo Papa, a San Pietro: se Dio ha permesso un tale esempio, qualcosa deve pure significare...
      Dice bene che N.S. ci ha insegnato l'amore e la preghiera, ma per amore non s'intende permissivismo, e non può essere la comoda scusa del peccato di omissione (per non ammonire i peccatori).
      Il dialogo poi è una trovata conciliare, per esso si mette in dubbio la verità rivelata e la si tratta al pari dell'errore, e mettere in dubbio (impugnare) la verità conosciuta è un gravissimo peccato contro lo Spirito Santo! E certo N.S. non ci ha insegnato un tal dialogo, un tal peccato.
      Quanto poi all'ubbidienza, N.S. ci ha dato tanti splenditi esempi di come essa va intesa e di quando essa va praticata o contrastata: Gesù ubbidisce a Maria e Giuseppe, ma attua una forma di disubbidienza quando si ferma al Tempio, causando tre lunghissimi giorni di sofferenza agli innocentissimi Maria e Giuseppe. Motivo? Per affermare e insegnare che prima vengono i diritti di Dio e poi quelli degli uomini, prima si ubbidisce a Dio e poi agli uomini! Altro esempio: Gesù non ubbidiva certo al Sommo Sacerdote (autorità costituita) anzi lo contrastava, e come!
      In breve: l'ubbidienza deve essere intelligente: prima si ubbidisce a Dio, alla Verità, alla Tradizione, poi al Papa, poi al Vescovo, poi agli uomini.
      Il non giudicare di cui parla Gesù è ben altra cosa: io non debbo giudicare il mio fratello, nel senso che non posso e non debbo esprimere una condanna definitiva nei confronti del peccatore (la condanna definitica spetta solo a N.S.G.C., unico e giusto Giudice, a noi invece spetta la preghiera perché il peccatore si converta), MA DEBBO GIUDICARE E CONDANNARE IL PECCATO, altrimenti come potrei ammonire i peccatori, consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti (tutte opere di misericordia spirituale, queste)???
      Lo abbiamo detto già altre volte: vogliamo più bene noi al Papa, con le nostre critiche, che tanti lecchini capaci solo di battergli le mani, confermandolo nell'errore.

       Sono una semplice figlia di Dio che desidera vivere la propria fede come Maria e Giuseppe (silenzio, amore e preghiera).

 

      Circa l'esempio di Maria e di Giuseppe valga quanto abbiamo già detto per N.S.G.C., e ubi maior... Comunque non è vero che la Madonna se ne sia stata sempre zitta: al ritrovamento di Gesù bambino al Tempio, parla, domanda e fa notare la grande sofferenza sua e di Giuseppe; alle nozze di Cana, pur avendo Gesù chiuso l'argomento ("L'ora mia non è ancora venuta."), Maria dice ai servitori: "Fate tutto quello che vi dirà." E Maria sapeva che il suo Gesù era Dio!

       [...] penso che il rispetto delle proprie idee sia indice della libertà che il Signore ci ha concesso.

Cordialmente,
S.C.

 

      Sig.ra, mi dispiace per lei, ma il rispetto delle "idee" non appartiene al Cristianesimo, ma all'illuminismo e all'assurda filosofia idealista anticristiana. Il Cristiano invece rispetta la persona altrui, non l'idea: le idee vanno rispettate soltanto se rispondenti al vero; se l'idea esprime un errore non va rispettata, ma combattuta e osteggiata.


      

 

Cordialmente, in Gesù, Maria e Giuseppe,
la Redazione

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