Precisiamo che articoli, recensioni, comunicazioni, eventi, appuntamenti... e quant'altro vengono da noi pubblicati non in base ad una adesione ideologica o morale, ma solo se ce ne viene fatta esplicita richiesta (anche con una semplice comunicazione fatta alla nostra Redazione a scopo di pubblicazione), pur rimanendo noi liberi di soddisfare o meno i desiderata.
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Segnalazione di
Alessandro Rapinese
04/01/2004
 
SCHEDA SINTETICA
Il GRIDO DELL'EUROPA, di Pietro Ferrari, Edizioni Tabula Fati, Chieti 2003, 141 pagg. Euro 8,00

È un saggio sull'attuale situazione politica europea, ma non solo; sviscera i temi più scottanti del nuovo millennio, come l'identità europea, attraverso le sue radici millenarie; i problemi dell'immigrazione e del mondo globalizzati; ma anche degli effetti del controllo delle masse, attraverso i manovratori di un potere concentrato in poche mani.
Dall'ultimo fallimento, cioè la mancata firma della carta costituzionale europea, il vecchio continente è sembrato più un gigante affetto dalla malattia della divisione, che una potenza in grado di contrastare l'egemonia USA e il nascente mondo asiatico con Cina i testa.
"I fantasmi (...) di tutti coloro che in ogni epoca e sotto differenti uniformi hanno difeso la Cristianità (...) marceranno (...) facendo (...) crollare questo tempio d'iniquità per restaurare la vera Patria dei popoli Europei" (Gianvito Armenise). Andare avanti dunque, sulla strada dell'unità, senza perdere di vista le sue radici storiche, per giocare un ruolo predominante sullo scenario del mediterraneo, del mondo mediorientale e asiatico
Il libro, dedicato alla memoria di Pino Tosca, è pieno di riferimenti autorevoli L'ultimo capitolo, affronta anche la drammatica esperienza dell'11 settembre 2001.

  TITOLO:

AUTORE:
EDIZIONE:
CITTA':
PAGINE:
ANNO:
EDITORE:
PREZZO:
Distribuz.:
IL GRIDO DELL'EUROPA
Pietro Ferrari


141
2003
Tabula Fati
€ 8,00

 

 

 

 

 

 

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Segnalazione di
Alessandro Rapinese
01/01/2004
 
SCHEDA SINTETICA

"IL SANGUE DEI VINTI. Quello che accadde in Italia dopo il 25 aprile", di Giampaolo Pansa – Edizioni Sperling & Kupfer – 2003 – pag. 382 – euro 17,00

Da segreteria.cti@libero.it (09-12-2003):
"CARE AMICHE E CARI AMICI,
VI CONSIGLIO DI LEGGERE IL LIBRO DI PANSA "IL SANGUE DEI VINTI" , SCOPRIRETE UN REALTA' STORICA CHE NESSUNO DI NOI HA CONOSCIUTO. UNA REALTA' TREMENDA , FASTIDIOSA PER UNA PARTE POLITICA!!
UNA BOSNIA ITALIANA, UNA GUERRA CIVILE PIENA DI STUPRI E VIOLENZE SULLE DONNE PRESUNTE FASCISTE, PRETI E ANCHE BAMBINI REI DI ESSERE FIGLI DI FASCISTI.
LEGGETELO !
UN ABBRACCIO AFFETTUOSO, IAC"

Da Alessandro Rapinese: L'’Autore si inoltra su un terreno ben poco battuto ed affronta un tema proibito per gran parte della storiografia dei vincitori. Aiutato da una vastissima documentazione, rico- struisce nei dettagli decine di eccidi e centinaia di omicidi, compiti per punizione, per vendetta, per fanatismo politico e per odio di classe. Teatro di questo bagno di sangue è l`Italia del Nord, dal 25 aprile 1945 alla fine del 1946 e, in qualche caso, anche più in là nel tempo. Pansa svela vicende ignorate e descrive la fine di migliaia di italiani che, pur avendo scelto di combattere per Mussolini, non erano tutti criminali di guerra. Per molti la morte arriva dopo una via crucis di umiliazioni, violenze, torture e stupri. E si incrocia con l`eliminazione preventiva di quanti avrebbero potuto opporsi alla vittoria del comunismo in Italia: i borghesi ricchi, gli agrari, i preti, i democristiani. Dopo aver scritto molto sulla Resistenza e sui partigiani, Pansa squarcia la cortina di silenzio sull`altra faccia della guerra che divise in due l`Italia.

  TITOLO:



AUTORE:
EDIZIONE:
PAGINE:
ANNO:
EDITORE:
PREZZO:
IL SANGUE DEI VINTI. Quello che accadde in Italia dopo il 25 Aprile:
Giampaolo Pansa

382
2003
Ediz. Sperling & Kupfer
€ 17,00


 


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Segnalazione di
Alessandro Rapinese
01/01/2004
 
SCHEDA SINTETICA
LE LOBBIES AMERICANE ALLA CONQUISTA DEL MONDO, di Franco Cardini - Editori Laterza – 2003 – pag. 206 – euro 14,00

L`Olimpo occidentale è minacciato. I vecchi dei - le potenze statali e sovrastatali - non sono più in grado di dominare il mondo. Lo stesso Zeus americano è prigioniero dei Titani che hanno dato l`assalto all`Olimpo, i grandi poteri occulti delle multinazionali che si sono spartiti la terra e la stanno divorando. La loro vittoria coinciderà non solo con la distruzione del mito democratico ma anche dell`ordine giuridico internazionale. Sarebbe (sarà?) la morte di Astrea - la dea della giustizia - l`avvento del caos, la sparizione della possibilità di controllo dell'esercizio del potere e della partecipazione comunitaria alle decisioni di governo. L`autogoverno dei popoli e l`ordine internazionale oggi sono messi a rischio da alcune potenti lobbies che condizionano l`amministrazione Bush. La storia della loro ascesa al potere e la logica di forza che perseguono, anche a costo di spinge-re il mondo verso il caos, sono gli argomenti di questo libro.

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  TITOLO:



AUTORE:
EDIZIONE:
CITTA':
PAGINE:
ANNO:
EDITORE:
PREZZO:
Distribuz.:
LE LOBBIES AMERICANE ALLA CONQUISTA DEL MONDO
Franco Cardini


206
2003
Editori Laterza
€ 14,00

Segnalazione di
Alessandro Rapinese
01/01/2004
 
SCHEDA SINTETICA
OSAMA BIN MOSSAD, di Maurizio Blondet – Edizioni Effedieffe – 2003 – pag.114 – euro 11,00

...La testa del serpente dov'è? E' dovunque ci sia un interesse strategico ebraico-ame-ricano da proteggere... Al-Qaeda, ispiratrice ed esecutrice del terrorismo, è un'impreci-sabile rete, ma misteriosamente senza un apparato direttamente responsabile di così ben coordinate stragi. E Osama? Punta a prendere il potere in Arabia Saudita, ad isti-tuire un nuovo Califfato. Come conti di fare, dopo la rovinosa sconfitta di Saddam, con qualche suicida e contro la superpotenza mondiale non ci viene spiegato....Bush do-vrebbe ringraziare Osama perché gli consente di mantenere l'ingerenza armata nelle vaste aree petrolifere mondiali ....Dovrebbe ringraziarlo Sharon, che senza il terrorismo sarebbe costretto ad affrontare la sgradita questione della road map, come promesso agli americani. Ma cosa sarebbe Israele con la pace? Si tratta di uno Stato artificiale, composto da gente che ha spesso più cittadinanze. Una volta cessato il pericolo gli israeliani -in vacanza religiosa- tornerebbero in gran parte ai loro paesi di origine; calerebbe il flusso delle donazioni della diaspora, che invece crescono più cresce il pericolo per Israele; calerebbero gli aiuti USA, miliardi di dollari annui che fanno la differenza sul livello di vita israeliano e palestinese.

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CITTA':
PAGINE:
ANNO:
EDITORE:
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Distribuz.:
OSAMA BIN MOSSAD
Maurizio Blondet


114
2003
Editori Effedieffe
€ 11,00



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Segnalazione di
centrostudi.federici@tiscali.it
17/12/03
 

SCHEDA SINTETICA

Le conseguenze delle 311.587 bombe sganciate contro la popolazione irachena.

Segnalazione libraria:PEACE”, libro-album che denuncia le

CONSEGUENZE DEI BOMBARDAMENTI degli ANGLO-AMERICANI IN IRAQ,
con fotografie violente e toccanti che descrivono il dramma vissuto dalla popolazione civile
(Ed. Favre, Losanna, pagg. 96, f.to 30 x 21 cm, € 10, distribuzione Nuovi Mondi Shop).

Le fotografie possono essere consultate anche sul sito di Padre Jean Marie Benjamin: http://www.benjaminforiraq.org/homeitaly.htm

ATTENZIONE: sul sito è specificato “che alcune foto possono turbare i bambini”.

Dalla prefazione di Padre Jean Marie Benjamin:
«La disinformazione e l’inquinamento delle notizie fanno parte di tutte le battaglie. Ma quando si fa un ricorso massiccio alla menzogna per giustificare una dichiarazione di guerra davanti all’opinione pubblica, ai parlamentari e alla stampa, la situazione è assai grave! Quando, in una “democrazia”, vengono presentate delle documentazioni false, l’inevitabile conseguenza deve essere un impeachment, come è successo a Nixon. La costante manipolazione delle notizie è un comportamento intollerabile. Gli anglo-americani si sono impegnati al massimo per vincere la guerra delle immagini. I cameraman sono stati integrati nei ranghi dell’esercito per poter mostrare il conflitto da un unico punto di vista, quello degli invasori. E come nel cinema (americano), le immagini di alcune operazioni militari sono state montate pezzo per pezzo per le televisioni. Ad esempio la distruzione della statua di Saddam, il 9 aprile, è stata presentata come un’iniziativa della popolazione irachena, ma in realtà è stata opera degli americani che l’avevano legata a un cavo tirato da un carro armato. Alcune foto Reuters mostrano una piazza semideserta; c’è soltanto un gruppetto di “oppositori”, giunti fin lì sui furgoni degli americani. Lo stesso è accaduto con la creazione del mito dell’eroina ferita durante un acceso combattimento, la bella, bionda e ormai famosa Jessica. Le dichiarazioni di Colin Powell del 5 febbraio e quelle di Tony Blair sono basate su documenti falsi e sofisticati.
L’opinione pubblica è stata ingannata non solo trasmettendo immagini false, ma anche occultando la realtà: un paese distrutto e migliaia di vittime tra la popolazione civile. L’esercito iracheno non ha rappresentato neanche la centesima parte della presunta minaccia che è servita da pretesto per questa guerra ingiusta. Non bisogna dimenticare che prima di essere aggredito da un esercito ultramoderno e potente come quello americano, l’Iraq aveva subito un micidiale embargo durato 11 anni: una forma di oppressione economica che ha distrutto le infrastrutture e le strutture educative del paese, per non parlare della salute della popolazione. Secondo i dati dell‚OMS, mezzo milione di bambini sono morti a causa dell’embargo. Il ricorso a questo disumano metodo di repressione, il più lungo della storia, non è bastato a produrre il crollo del regime auspicato dagli americani che ambivano alle più grandi risorse petrolifere del mondo, ed ha perciò costretto Bush e la sua congrega di mercanti d’armi e di oro nero a intraprendere un conflitto e un’invasione.
Sia chiaro che non abbiamo nessuna intenzione di difendere un dittatore come Saddam Hussein, ma non possiamo fare a meno di constatare che, da sempre, gli USA tollerano o hanno addirittura favorito in passato i vari despoti che hanno tiranneggiato in Cile, Pakistan, Corea del Nord, Birmania, Congo, Haiti, Cina, Argentina, ecc. Tuttavia questi paesi non sono, o non sono stati, di alcun interesse strategico e per di più non erano indeboliti come il regime iracheno. Molti hanno creduto al falso pretesto delle armi di distruzioni di massa, un ritornello ripetuto da Bush fino alla nausea per giustificare la decisione di scaricare sulla popolazione civile, e su un esercito il cui equipaggiamento obsoleto supera ormai i 20 anni, una pioggia costituita da 311587 bombe, sganciate da almeno 1801 aerei nel corso di 41404 incursioni, nonché da armi proibite, a lungo termine, pericolose, come gli ordigni all’uranio impoverito e le bombe a frammentazione. Questo libretto vi permetterà di scoprire con quali risultati!»

  TITOLO:
AUTORE:
EDIZIONE:
CITTA':
PAGINE:
ANNO:
EDITORE:
PREZZO:
Distribuz.:
PEACE


Losanna
96

Ed. Favre
€ 10,00
Nuovi Mondi Shop

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Segnalazione di
Alessandro Rapinese
01/01/2004
 
SCHEDA SINTETICA
PINOCHET. LE SCOMODE VERITÀ, di Mario Spataro – Edizioni Settimo Sigillo – 2003 – pag. 605 - euro 38,00

Per la prima volta in Italia uno scrittore affronta il mito del "buon Allende" e del "cattivo Pinochet". Emergono da questo libro alcuni aspetti della guerra civile cilena che la storiografia e la politica preferiscono ignorare o travisare. Il disastro economico, morale e politico nel quale la gestione Allende gettò il paese fra il 1970 e il 1973 e la ripresa che fece all`ascesa al potere di Pinochet. Il fatto che al momento del golpe Allende non fosse più un legittimo presidente in quanto sfiduciato dal Parlamento e dalla magistratura. La piena legittimità dell`intervento militare che era stato chiesto dal Parlamento. L`appoggio dato alla coalizione di sinistra da una struttura terroristica sponsorizzata da Cuba e dall`Urss. L`azione della Cia in difesa delle multinazionali americane espropriate da Allende. L`interesse della Casa Bianca a evitare una seconda Cuba. L` incoraggia-mento dato alle forze marxiste dalla Chiesa "progressista" e dalla lobby intellettuale. Un libro che fa riflettere chi è interessato alla ricerca della verità ma che può infastidire quanti preferiscono adagiarsi nel comodo conformismo politically correct.

  TITOLO:

AUTORE:
EDIZIONE:
CITTA':
PAGINE:
ANNO:
EDITORE:
PREZZO:
Distribuz.:
PINOCHET. Le scomode verità.
Mario Spataro


605
2003
Settimo Sigillo
€ 38,00

Segnalazione di
Centro Studi Federici
12/12/2003
 
SCHEDA SINTETICA
IL DRAMMA PALESTINESE
“SPOSATA A UN PALESTINESE. Vivere nella terra dell’Intifada”, di Alessandra Antonelli, Edizioni Paoline, Milano 2003, pagg. 104, 7,50 €.

«Al-Kalil, come gli arabi chiamano la città dei patriarchi, era per l’ennesima volta sotto il coprifuoco quando Fadwa Al-Adem inizia ad avere le doglie. Abita in un paesino a ridosso della città, ma il suo viaggio verso l’ospedale viene bloccato ad un checkpoint israeliano: vietato proseguire. Impossibile entrare o uscire da Hebron. Inutili le preghiere, le suppliche, l’evidente stato di Fadwa. Il viaggio prosegue per sentieri di campagna nel tentativo di eludere i blocchi militari, ma Fadwa non ce la fa: Na’ama viene alla luce sotto un ulivo. La piccola Na’ama non è forte come sua madre, non respira bene. Suo padre la avvolge in uno scialle e riprende l’odissea verso l’ospedale. Arrivano un’ora e mezza dopo riessere usciti di casa. Na’ama ha già smesso di respirare.
Anche Qussai, cento giorni, aveva urgente bisogno di un dottore. Ma di nuovo Hebron era sotto coprifuoco e i militari israeliani non hanno consentito a sua madre Sherin di raggiungere l’ospedale. Sherin, come avrebbe fatto ogni madre, non si arrende. Fugge a piedi verso la campagna, correndo senza fermarsi mai, Qussai stretto al petto, spinta dall’angoscia di quel respiro che avverte sempre più flebile. Sfinita da mezz’ora di corsa consegna Qussai ai medici dell’ospedale, che possono solo darle, in cambio, un certificato di morte» (pag. 17-18).

«Alle ore 9.30 di ieri sera la casa di Mamun, una palazzina di tre piani con 5 appartamenti, senza nessun preavviso è stata attaccata da due opposte direzioni dal fuoco dei carri armati. Un inferno di proiettili che hanno distrutto le finestre, le tende, le porte, i letti, i divani, le fotografie sul tavolino del salotto. Mamun si è precipitato nella camera di Nana e Lulu e dopo averle prese si è rifugiato in un angolo della cucina dietro il frigorifero ad aspettare che l’inferno finisse. Ma quando è finito quello delle pallottole è iniziato quello dell’umiliazione. I soldati sono entrati in casa, hanno preso Mamun e gli altri uomini della palazzina. Non è servito a granché essere un rispettato ingegnere con partnership israeliana: una volta in strada è stato costretto a spogliarsi con i suoi vicini, nel freddo della sera avanzata e a rimanere allineato contro un muro. In una società dove persino le braccia scoperte sono guardate con imbarazzo, sono rimasti completamente nudi, in mezzo alla strada, per 4 ore, sotto gli occhi di mogli e figlie» (pag. 73).

«Su un grosso masso, in inglese, si legge: “Sharon, i più forti siamo noi”. “Perché?” chiedo a un gruppetto di giovanissimi. “Perchè siamo dalla parte del giusto”, rispondono. “E’ a noi che è stato tolto. Siamo noi che stiamo combattendo contro un’occupazione che ha il doppio dei nostri anni” risponde Taher, che di anni ne ha 20. Commento che Sharon sostiene che qui sono partiti 26 attentatori suicidi. “Sharon fa sempre i conti a metà. Non ha contato quanti dei suoi sono venuti a umiliarci e ammazzarci prima che noi ci decidessimo a rispondere”. “Ora però dicono che i terroristi siete voi”, provoco. La voce di Taher si fa impaziente e aggressiva come quella di un animale ferito. “Vedi questo?” mi dice portando all’altezza dei miei occhi un pezzettino di fotografia infilato in un laccetto che porta al collo. “E? Said. Era il mio migliore amico. Aveva 17 anni. E’ morto dissanguato dopo otto ore di agonia perché quelli [gli israeliani] non hanno permesso ai medici di soccorrerlo. Noi siamo i terroristi? Mi dispiace ma io non posso dimenticare”, dice chiudendo la foto di Said nella mano stretta a pugno» (pag.82).

  TITOLO:



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EDIZIONE:
PAGINE:
ANNO:
EDITORE:
PREZZO:
SPOSATA A UN PALESTINESE. Vivere nella terra dell'Intifada
Alessandra Antonelli

104
2003
Edizioni Paoline
€ 7,50

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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