Passo questo giovedì di quaresima dal centro città e, sapendo che la cattedrale è aperta, entro e come a volte faccio, mi reco nella cappella del SS. Sacramento per salutare ed adorare brevemente il Cristo eucaristico.
       Mi inginocchio davanti al tabernacolo ben curato ed illuminato ma mi disturba il vociare di quattro persone dentro la balaustrina là sulla sinistra … indeciso se fosse meglio lanciare un eloquente sguardo o emettere il classico ma stizzoso “Zssst!” al fine di richiamare al rispettoso silenzio alzo gli occhi e noto che uno degli interlocutori più loquaci e gesticolanti è proprio mons. Vescovo…. Lo conosco e lo stimo come persona molto cortese e molto incline al contatto con gli altri però lì c’è il Santissimo! Proprio lui in recenti indicazioni normative invitava il suo presbiterio a non apparire come impiegati elargitori di servizi e a dimostrare la grandezza e la gravità dei Sacramenti amministrati.
       Dal gruppetto dei quattro, tre uomini e una donna, si allontana una persona che prima era di spalle e ora vedo portare il clergyman: si dirige deciso verso un confessionale al lato destro della cappella.
       Mi sto un po’ pentendo della mia ipercriticità e insofferenza verso gli atteggiamenti altrui: si saranno resi conto che ci sono dei fedeli (quattro, come loro) e, pur dovendo parlare di cose importanti, uno di loro va in confessionale (strano in genere il “dialgo confessorio” avviene sulla panca….).
       Veramente basito vedo che il prete in confessionale c’è andato sì, ma per rispondere con voce sicura al telefono cellulare…. Adoro Te devote latens Deitas …..

Por la Catolica Ley