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LA MISERICORDIA DIVINA
Tratto da S.P. liberamente dall'articolo di
Massimo Minarelli

Fonte: La Misericordia Divina.pdf

La devozione alla Divina Misericordia, nella forma voluta da Suor Faustina Kowalska, è buona o da non praticare? Perché fu condannata dal Sant'Uffizio? Perché Giovanni Paolo II la favorì tanto? È evidente che la devozione di suor Faustina è in linea col Concilio Vaticano II, infatti la Chiesa Conciliare ha una concezione della Divina Misericordia assolutamente falsa ed estremamente pericolosa.

Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi
e quanto scritto nello spazio giallo sono generalmente della Redazione


     
La nuova devozione alla Divina Misericordia
      - sembra voler soppiantare sia la devozione al Sacro Cuore di Gesù, che quella al Cuore Immacolato di Sua Madre.

      - Sembra minacciare l’imminente fine del mondo.
      - Sembra invitare tutti, buoni e cattivi, ad una generale indulgenza plenaria (la Festa della Divina Misericordia) come “ultima tavola di salvezza” prima della fine.
      - Sembra cancellare con un colpo di spugna tutte le richieste della Madonna di Fatima: vera conversione! vera penitenza!
      Questa prima riflessione è sicuramente la più importante, ma molte altre considerazioni critiche è possibile fare sui dettati contenuti nel Diario.

 

 


     
A pag. 957, Appendice n. 4, del “Diario – La Misericordia divina nella mia anima” (Libreria Editrice Vaticana, 2004) sono trascritte le osservazioni del Secondo Teologo Censore nel processo di beatificazione di suor Faustina, riguardo all’espressione contenuta nel Diario: «Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa Passione. Concedo loro l’ultima tavola di salvezza, cioè la festa della Mia Misericordia. Se non adoreranno la Mia Misericordia, periranno per sempre. Segretaria della Mia Misericordia, scrivi, parla alle anime di questa Mia grande Misericordia, poiché è vicino il giorno terribile, il giorno della Mia giustizia».
      È chiaro che la Festa della Divina Misericordia non può essere l’ultima tavola di salvezza per le anime in pericolo, perché Dio può raggiungere le anime e salvarle con tanti mezzi, in particolare col Sacramento della Penitenza che ha istituito proprio per questo scopo.
      Perciò il Secondo Teologo Censore (come bene si legge nell’Appendice sopra citata) è costretto a ipotizzare uno stato di indebolimento della coscienza di suor Faustina in quel punto del Diario.
      Ma se cominciamo a dire che le rivelazioni private ritenute autentiche dalla Chiesa vanno prese con prudenza… dove andiamo a finire?

 

 


      E poi, che senso ha mettere questa Festa dopo la Pasqua? Non è già completo l’itinerario della Passione, Morte e Risurrezione? O forse si vorrebbe essere superiori a Dio? (ma questo è il desiderio dell’Anticristo!).

 

 


     
In un altro punto del Diario si legge: «Recita continuamente la coroncina che ti ho insegnato. Chiunque la reciterà, otterrà tanta Misericordia nell’ora della morte. I sacerdoti la consiglieranno ai peccatori come ultima tavola di salvezza; anche se si trattasse del peccatore più incallito se recita questa coroncina una volta sola, otterrà la grazia dalla Mia infinita Misericordia».
Anche qui si dichiara che la coroncina alla Divina Misericordia è l’ultima tavola di salvezza: si saltano a pie’ pari i Sacramenti della Chiesa e si istituisce un mezzo più potente (la coroncina) per ottenere misericordia; inoltre, si dimenticano gli altri doni fatti da Dio per la salvezza delle anime, in aggiunta ai Sacramenti della Chiesa: in particolare si dimenticano il Santo Rosario, la devozione al Sacro Cuore di Gesù e la devozione al Cuore Immacolato di Maria.

 

 


     
Ed ecco il nodo della questione:
      Perché sostituire l’immagine cara del Sacro Cuore di Gesù (nella quale è ben evidente la sofferenza di quel Cuore coronato di spine, sovrastato dalla Croce) con un’immagine di Cristo risorto benedicente (
nella quale il Cuore è ben nascosto!)?
      Perché sostituire l’Acqua e il Sangue che sono realmente usciti dal Cuore trafitto di Gesù con due “raggi” che non hanno alcun riscontro nelle Sacre Scritture?
      Perché “automatizzare” l’ottenimento della salvezza, prescrivendo soltanto mezzi materiali (recita della coroncina, partecipazione alla festa della divina misericordia)
che non tengono conto del reale pentimento del peccatore?
      La recita di una preghiera per un morente può ottenere da Dio grazie per la sua salvezza, che però resta sempre subordinata alla sua volontà di salvarsi.
      Come si possono accettare, allora, parole del genere seguente? «Nell’ora della morte difenderò come Mia gloria ogni anima che reciterà questa coroncina, oppure altri la reciteranno vicino ad un agonizzante ed otterranno per l’agonizzante lo stesso perdono. Quando vicino ad un agonizzante viene recitata questa Coroncina, si placa l'ira di Dio e l’imperscrutabile Misericordia avvolge l’anima e si commuovono le viscere della Mia Misericordia, per la dolorosa Passione di Mio Figlio».
      A parte il fatto che non si capisce chi stia parlando (il Padre o il Figlio?), come si può accettare questo “automatismo”?
Recita della coroncina da parte di altri = salvezza dell’agonizzante!
      La Misericordia di Dio è infinita,
ma trova sempre un limite insuperabile nella resistenza dell’anima alla Grazia. Nessuno può essere salvato contro la sua volontà! [Qui fecit te sine te, non salvabit te sine te!]
      Come si può accettare, inoltre, l’affermazione che la Misericordia è il più grande attributo di Dio?
     
Tutti gli attributi di Dio sono uguali e perfetti! La Misericordia Divina non è superiore alla Giustizia Divina o viceversa! Eppure nel Diario troviamo scritto: «Anche i demoni ammirano la Mia giustizia, ma non credono alla Mia bontà. (...) Annuncia che la Misericordia è il più grande attributo di Dio».
      A parte il fatto che i demoni conoscono bene sia la Giustizia che la Bontà di Dio, ma non possono più ricorrere alla seconda perché la loro scelta è stata irrevocabile, come si può dire che un’anima riconosce che Dio è Santo e Giusto, ma non ha fiducia nella Sua Bontà? Se un’anima riconosce veramente la Santità di Dio, non potrà non accettare anche la Sua Bontà!
      E poi, riguardo all’immagine di Gesù Misericordioso che suor Faustina ha fatto dipingere, cosa significa: “Porgo agli uomini il recipiente col quale debbono venire ad attingere le grazie alla sorgente della misericordia. Il recipiente è questa immagine con la scritta: Gesù, confido in Te! (Diario, pag. 141)?
     
L’icona è sempre un mezzo, una via per aprirsi al soprannaturale. Ma che senso ha parlare di recipiente, come se il soprannaturale fosse contenuto nell’immagine?
      Più avanti, nel Diario, si afferma: “Le grazie della mia misericordia si attingono con un solo recipiente: e questo è la fiducia” .
Qual è allora il recipiente? l’immagine o la fiducia?
      La Novena alla Divina Misericordia crea ulteriori motivi di perplessità. Nel Diario si dice: “Desidero che durante questi nove giorni tu conduca le anime alla fonte della mia misericordia (...) Ogni giorno condurrai al mio cuore un diverso gruppo di anime e le immergerai nel mare della mia misericordia. E io tutte queste anime le introdurrò nella casa del Padre mio (...) E non rifiuterò nulla a nessun’anima che condurrai alla fonte della mia misericordia. (Diario, pag. 404)
      Anche qui salta fuori il solito automatismo che dalla novena (alla Divina Misericordia) fa derivare “necessariamente” la salvezza delle categorie di anime che vengono considerate.
      Nella stessa precarietà vengono accomunate categorie di anime del tutto eterogenee: i peccatori incalliti con le anime devote e fedeli; gli umili e i piccoli con i pagani, gli eretici e gli scismatici; i devoti della divina misericordia con le anime tiepide!
      Tutte sembrerebbero essere in pericolo, mentre in realtà gli unici in pericolo sono i peccatori. Tant’è vero che più avanti si dice: “Le anime che diffondono il culto della mia misericordia, io le proteggo per tutta la vita (...) e nell’ora della morte non sarò per loro giudice, ma salvatore (...) la giustizia non la raggiungerà” (Diario, pag. 374). E, allora, che senso ha raccomandarle nella novena?
      In molte parti del Diario si trovano elementi conformi alla tradizione (è ciò è dovuto alla buona formazione religiosa della suora), ma spesso si insinuano elementi nuovi che sembrano inquinare il “movente” della rivelazione.
      In poche parole, pare che questo ricorso incondizionato e illimitato alla Divina Misericordia tenti di sviare dal vero insegnamento evangelico,
che è quello della conversione e della penitenza, cosa che ha sempre chiesto anche la Madonna di Fatima che ci presenta la condizione essenziale per la salvezza: “Penitenza! Penitenza! Penitenza!”
      Pare che ci sia, quindi, un tentativo di sovrapporre alle vere devozioni, al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria, che tanti frutti buoni hanno portato alla Chiesa, una falsa devozione che distragga da quelle, per
accedere alla salvezza senza passare per il pentimento e per l’amore alla Croce.

 

 


     
Da quanto esposto è evidente che
la devozione di suor Faustina è in linea col Concilio Vaticano II, in quanto prospetta un’estensione illimitata della Misericordia di Dio, dimenticando le esigenze della Sua Giustizia. È noto infatti che la Chiesa Conciliare ha una concezione della Divina Misericordia assolutamente falsa ed estremamente pericolosa. Si è arrivati ad affermare che
      Dio perdona sempre e comunque.
      «Non importa se l’uomo muore in stato di peccato mortale.»
      «Non importa se è pentito o meno.»
      «Non importa se la vita umana è trascorsa in una continua lontananza da Dio e nella ribellione verso di Lui.»
      «Se l’uomo deve perdonare fino a settanta volte sette, Dio deve perdonare sempre.»
      «Perciò
[dice la Chiesa Conciliare] non esiste la condanna, non esiste l’inferno o, se esiste, è vuoto.»
      «Non esistono i demoni o, se esistono, sono stati perdonati anche loro
[Ovviamente, stando ai conciliari, la Madonna di Fatima ha ingannato i bambini, quando ha mostrato loro l’inferno. Quello non era inferno, era... un trucco! frutto di suggestione: i bambini credevano di vedere l’inferno, ma l’inferno non c’era, anche perché, se c’era, era vuoto! Ma era bugiarda la Madonna o sono bugiardi i conciliari?] oppure verranno perdonati prima o poi» [ma Nostro Signore Iddio Gesù Cristo parla di fuoco eterno: si è sbagliato pure Lui? o è un bugiardo anche Lui?].
      «Dio non può permettere che le Sue creature, angeliche o umane che siano, restino prive della felicità eterna. Altrimenti, perché le avrebbe create?»
      «Si può concludere, anzi, che lo stesso peccato non esiste»
[comodissima conclusione: in una società permissiva, godereccia, libera da Dio e da qualunque regola o legge, è assurdo parlare di peccato; meglio cancellarlo: non esiste!].
      «Può Dio, che ama sempre, sentirsi offeso?»
[E perché no? Siete sicuri che vostra madre vi ama? Sì? Datele un bel ceffone: dal momento che vi ama, non si offenderà, anzi vi premierà con un bel dolce! Lo stesso è con Dio: peccate, ribellatevi a Lui: Egli, dato che vi ama, non si offenderà, anzi vi premierà col Paradiso! Vi pare che questo sia ragionare?]
      «Il peccato è una forma mentale che l’uomo si è costruita senza ragione; al massimo si può parlare di debolezza, di umana fragilità.»
      «Il male è un concetto relativo: dipende dalle diverse epoche storiche e dai diversi luoghi.»
      «Non esiste una morale assoluta
» [Sarebbe possibile solo nel caso in cui Dio non esistesse, ma Dio esiste e, di conseguenza, esiste una morale assoluta].
      «L’unico vero male non è il peccato, ma il dolore umano sotto le più diverse forme, anche quelle che derivano da comportamenti negativi»
[Falso! qui si nega il valore cristiano della sofferenza!].
      «Perciò,
i veri santi sono i peccatori abituali e incalliti: gli ubriachi, i drogati, gli adulteri, gli impuri, quelli che cedono ai peccati contro natura, quelli che contraggono gravi malattie a causa dei loro vizi» [Sarebbe una contraddizione in termini: il peccatore, in quanto peccatore e finché rimane peccatore, non può essere santo].
      «All’elenco bisogna aggiungere anche gli spiantati, i fannulloni, quelli che non cercano di guadagnarsi il pane ma lo pretendono dagli altri come qualcosa di dovuto.»
      «I delinquenti, in realtà, non sono responsabili: se ci si pensa bene la colpa è soltanto della società che li ha educati male. Perciò essi sono soltanto dei perseguitati dalla giustizia»
[Ecco spiegato il mancato funzionamento della giustizia: i giudici non perseguono e non funzionano per non perseguitare...].

 

 


     
È altresì evidente che la devozione di suor Faustina (la quale prevede come imminente la fine del mondo) non è in linea con le apparizioni di Fatima.
      E, cosa ben più grave, è evidente anche che i Papi del Concilio Vaticano II e quelli successivi hanno dato alla Chiesa una linea in contrasto con gli appelli della Madonna di Fatima (consacrazione della Russia e divulgazione del terzo segreto), e non solo.

 

 


     
Il demonio è così furbo da nascondersi all’uomo (fin dall’inizio ha usato mentite spoglie: il serpente), in modo da non essere più identificabile; egli cerca di presentare il male come bene e di indurre l’uomo in tentazione senza che se ne avveda; egli cerca, soprattutto, di togliere il senso del peccato, in modo che l’uomo non si accorga di offendere Dio.
      Già il Papa Pio XII nel 1946 affermava che il peccato del nostro secolo è la perdita del senso del peccato.
      Oggi l’uomo si sente libero di decidere da solo in tutti i campi:
            a) riguardo alla nascita della vita (fecondazione artificiale, manipolazione genetica, sperimentazione sugli embrioni, clonazione),
            b) riguardo alla sua interruzione (aborto, eutanasia, testamento biologico),
            c) riguardo alla propria vita sul pianeta (non più riconosciuta come un dono di Dio),
            d) riguardo alla scienza (asservita ormai agli interessi economici, politici e militari dei più potenti),
            e) riguardo alla pace (minacciata continuamente dalle tante guerre e dalle armi di distruzioni di massa),
            f) riguardo all’economia (ancora ritenuta come fonte di speculazione a danno degli altri),
            g) riguardo alla politica, all’uso dei mezzi di comunicazione,
            e così via...

 

 


     
Tornando alla falsa concezione della Divina Misericordia, mi è capitato di leggere due testimonianze sorprendenti: una di Papa Giovanni Paolo II e l’altra di Anna Caterina Emmerick.

 

 


      GIOVANNI PAOLO II
, nel libro-intervista “VARCARE LA SOGLIA DELLA SPERANZA” (Arnoldo Mondadori Editore - Milano 1994 - Capitolo 28, pagg. 201- 202) scrive:
      «In Cristo, Dio ha rivelato al mondo di volere che “tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità” (1Tm 2,4). Questa frase della Prima Lettera a Timoteo ha un’importanza fondamentale per la visione e per l’annuncio delle cose ultime. Se Dio desidera così, se Dio per questa causa dona Suo Figlio, il quale a Sua volta opera nella Chiesa mediante lo Spirito Santo, può l’uomo essere dannato, può essere respinto da Dio?»
      [Sì, se l’uomo, usando della sua libertà, decide di rifiutare Dio, di disubbidirGli, di non amarLo: è l’uomo che sceglie di non servire Dio (non serviam!), Dio agisce solo di conseguenza.]
      «Da sempre il problema dell’inferno ha turbato i grandi pensatori della Chiesa, a partire dagli inizi, da Origene, sino ai nostri tempi, a Michail Bulgakov e Hans Urs von Balthasar. In verità, gli antichi concili avevano respinto la teoria della cosiddetta apocatàstasi finale, secondo la quale il mondo sarà rigenerato dopo la distruzione e ogni creatura sarà salva; una teoria che indirettamente aboliva l’inferno».
      [Ovviamente GPII, per non turbarci, decide che l’inferno non c’è o, se c’è, che è vuoto. Quindi niente paura, tutti in Paradiso! Egli è cosciente che un tale pensiero comporta l’eresia della apocatastasi finale, già condannata dalla Chiesa, ma lui da buon papa modernista abolisce la condanna e ci fa varcare la soglia per sperare un Paradiso per tutti, credenti e non credenti, santi e peccatori, vittime e assassini...]
      «Ma il problema è rimasto. Può Dio, il quale ha tanto amato l’uomo, permettere che costui Lo rifiuti così da dover essere condannato a perenni tormenti?»
[Sì, se Dio ha creato esseri liberi e autonomi nel decidere e nello scegliere]
      «E, tuttavia, le parole di Cristo sono univoche. In Matteo Egli parla chiaramente di coloro che andranno al supplizio eterno (cfr. 25,46). Chi saranno costoro? La Chiesa non si è mai pronunciata in merito. Questo è un mistero, veramente inscrutabile, tra la santità di Dio e la coscienza dell’uomo.»
      [La Chiesa non lo ha fatto, perché in proposito si è già pronunciato Gesù stesso e l’Apostolo: è scritto chiaramente chi andrà l’inferno e la chiesa lo ha ripetuto per duemila anni, fino al Concilio Vaticano II]
      «Il silenzio della Chiesa è, dunque, l’unica posizione opportuna del cristiano. Anche quando Gesù dice di Giuda, il traditore, «Sarebbe meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!» (Mt 26,24), la dichiarazione non può essere intesa con sicurezza nel senso dell’eterna dannazione.»
      [Non esiste un tal silenzio nella Chiesa e ci si consenta di dire che pare sia soltanto GPII a non intendere la dannazione eterna del traditore Giuda:
quella di GPII è incapacità nel comprfendere, ignoranza o semplicemente malafede?]
      «Allo stesso tempo, però, c’è qualcosa nella stessa coscienza morale dell’uomo che reagisce davanti alla perdita di una tale prospettiva: il Dio che è Amore non è anche Giustizia definitiva? Può accettare questi terribili crimini, possono essi passare impuniti? La pena definitiva non è in qualche modo necessaria per ottenere l’equilibrio morale nella storia così intricata dell’umanità? Un inferno non è in un certo senso “l’ultima tavola di salvezza” per la coscienza morale dell’uomo?»
      [
E qual è la risposta di GPII a questi interrogativi?]

 

 


      ANNA CATERINA EMMERICK
(beatificata il 3 ottobre 2004), nel libro “I MISTERI DELL’ANTICA ALLEANZA” (Traduzione a cura di Vincenzo Noja, Edizioni Segno - Udine 2001- Capitolo I, pagg. 27-28) scrive:
      “Dopo la caduta degli Angeli cattivi vidi gli spiriti dei cori luminosi farsi umili e sottomessi dinanzi al trono di Dio, intercedendo il perdono per questi primi affinchè venissero richiamati nelle altezze celesti
      [Perché? Non condividevano il giudizio di Dio e Lo pregavano di ripensarci?]
      «Quando vidi i cori lucenti degli Angeli buoni struggersi dinanzi all’Onnipotente, mi sentii intimamente unita alla loro misericordiosa richiesta, nella speranza che gli spiriti caduti sarebbero rimasti per sempre fedeli a Dio se avessero ottenuto il suo perdono.»
      [Che struggimento assurdo e fuori posto!]
      «Venni a conoscenza che sarebbe stato necessario un tempo lunghissimo alla loro conversione e al ripristino della grazia. Vidi questo tempo indicibilmente lungo, impensabile per un mortale. Accogliendo la supplica dei suoi Angeli, Dio aveva deciso che il Cielo sarebbe stato luogo di pace assoluta, mentre la Terra sarebbe servita alla Redenzione dell’umanità e degli spiriti infedeli e quindi teatro della necessaria lotta tra perdizione e resurrezione.»
[Quindi, alla fine, gli Angeli buonisti l’hanno spuntata?! Dio ha accolto la loro richiesta, anche se assurda?!]
      In fondo non sentivo nessuna misericordia per gli Angeli cattivi, perché essi erano precipitati così in basso a causa della loro ambizione, mentre avevo sempre commiserato la debole volontà di Adamo.”
      [Perché due pesi e due misure: il peccato di Adamo non era simile a quello degli angeli? Eritis sicut Deus. Non era la stessa cosa voluta dagli angeli ribelli? E allora perché la commiserazione per Adamo e non anche per gli angeli decaduti?]

 

 


     
A darci ragione nelle nostre riflessioni è (udite! udite!) financo il CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA, pur essendo questo nient’altro che il Concilio Vaticano II esposto in forma di Catechismo.
      Così recita all’art. «392 La Scrittura parla di un peccato di questi angeli. Tale « caduta » consiste nell’avere, questi spiriti creati, con libera scelta, radicalmente ed irrevocabilmente rifiutato Dio e il suo Regno. Troviamo un riflesso di questa ribellione nelle parole rivolte dal tentatore ai nostri progenitori: « Diventerete come Dio » (Gn 3,5) « Il diavolo è peccatore fin dal principio » (I Gv 3,8), « padre della menzogna » (Gv 8,44).»
      E aggiunge all’art. «393 A far sì che il peccato degli angeli non possa essere perdonato è il carattere irrevocabile della loro scelta, e non un difetto dell’infinita misericordia divina. «Non c’è possibilità di pentimento per loro dopo la caduta come non c’è possibilità di pentimento per gli uomini dopo la morte» (San Giovanni Damasceno, De fide orthodoxa, 2,4: PG 94, 877C)»
      [Povero Concilio Vaticano II! Ecco cosa succede quando si citano la Sacra Scrittura e i Padri della Chiesa! si finisce per dichiarare quel che conciliarmente si vorrebbe negare...]

 

 


      Fra i dubbi teologici di un Papa e le sconcertanti visioni di una mistica
(per giunta già beatificata! n.d.r.), che fare?
      Il Catechismo della Chiesa Cattolica ci rasserena: sentiamo che la verità è lì, in quelle parole che confermano gli Antichi Concili e i Padri della Chiesa! che mettono in guardia dal pericolo di cadere nell’eresia!
      E, difatti, ritenere che le creature angeliche e umane condannate da Dio al castigo eterno, alla fine dei tempi saranno “reintegrate” nella comunione con Dio è la gravissima eresia dellaapocatàstasi”, che ebbe come principale sostenitore Origene agli inizi del terzo secolo d.C. e che è stata condannata dal Concilio di Costantinopoli del 553.
      Ultimamente essa è stata ripresa da alcuni teologi come Friedrich Schleiermacher e Hans Urs von Balthasar (quest’ultimo molto stimato da Papa Giovanni Paolo II, che [per premiarlo delle sue eresie?] lo elevò al titolo di cardinale).
      La Giustizia è una perfezione di Dio, al pari della Misericordia.
      Non c’è possibilità di salvezza per gli angeli ribelli e per gli uomini dannati.

 

 


     
Per ragioni di completezza notiamo che il Papa Giovanni Paolo II si è fatto grande sostenitore durante il suo pontificato della devozione a Gesù Misericordioso nelle forme proposte da suor Faustina Kowalska .
      A tal fine è utile una breve storia delle alterne vicende che ha avuto tale devozione.
      La devozione a Gesù Misericordioso, subito dopo la morte di Suor Faustina Kowalska avvenuta nel 1938, ebbe una rapida diffusione in Polonia durante il secondo conflitto mondiale e fu accolta dall’episcopato polacco negli anni successivi. Negli anni ’50 essa era già notevolmente diffusa quando fu sottoposta al vaglio della Sacra Congregazione del Sant’Ufficio, che con Decreto del 28.11.1958 e Notificazione del 6.3.1959) affermò:
      «Si rende noto che la Suprema Sacra Congregazione del Sant’Offizio, prese in esame le asserite visioni e rivelazioni di Suor Faustina Kowalska (dell’Istituto di Nostra Signora della Misericordia, defunta nel 1938 presso Cracovia), ha stabilito quanto segue:
            1) doversi proibire la diffusione delle immagini e degli scritti che presentano la devozione della Divina Misericordia nelle forme proposte dalla medesima Suor Faustina;
            2) essere demandata alla prudenza dei Vescovi il compito di rimuovere le predette immagini che eventualmente fossero già esposte al culto” (Sacra Congregazione del Sant’Offizio, Notificazione del 6.3.1959).»

      L’obiezione fondamentale sollevata dalla Sacra Congregazione era proprio quella dell’eresia dell’apocatàstasi, che emergeva da alcuni brani contenuti nel Diario di Suor Faustina, e per questo il diario fu inserito nell’Indice dei libri proibiti.
      Gli effetti di questi divieti furono molto pesanti, specie in Polonia.
      L’episcopato locale tuttavia non volle uniformarsi alle direttive di Roma [anche quelli vescovi ribelli?...] e la devozione resistette, in particolare per il sostegno dell’allora arcivescovo di Cracovia, Karol Wojtyla, che reggeva l’arcidiocesi dal gennaio del 1964, e che dall’ottobre del 1965 al settembre del 1967 [incurante delle decisioni del Sant’Uffizio sulla devozione e sul Diario della suora] aveva condotto la fase diocesana del processo di canonizzazione di Suor Faustina.
      In prossimità della salita al soglio pontificio, l’arcivescovo Wojtyla era già riuscito a far modificare [siamo già nel post-Concilio...] la posizione della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede (ex Sant’Ufficio), che pertanto a circa vent’anni dal precedente decreto dovette emanare una nuova Notificazione dal tenore assai diverso rispetto a quello di cui sopra: “Da diverse parti, specialmente dalla Polonia, anche autorevolmente [leggasi Karol Wojtyla], è stato chiesto se le proibizioni contenute nella Notificazione della S. Congregazione del S. Offizio, pubblicata… (nel) 1959, riguardanti la devozione alla Divina Misericordia nelle forme proposte da Suor Faustina Kowalska, si debbano ritenere ancora in vigore. Questa S. Congregazione, tenuti presenti i molti documenti originali, non conosciuti nel 1959; considerate le circostanze profondamente mutate; e tenuto conto del parere di molti Ordinari Polacchi, dichiara non più vincolanti le proibizioni contenute nella citata Notificazione”. (Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, Notificazione del 15.4.1978)
      Karol Wojtyla, divenuto Papa nell’ottobre del 1978, ha portato a compimento quanto già aveva fatto mentre era Vescovo di Cracovia.
        - Il 30 novembre 1980 pubblicò l’Enciclica Dives in misericordia;
        - la domenica in albis del 18 aprile 1993, in Piazza San Pietro, dichiarò beata Suor Faustina Kowalska ed
        - il 30 aprile 2000, in pieno Giubileo, la canonizzò, istituendo anche la Festa liturgica della Divina Misericordia nella Seconda Domenica di Pasqua.
        - L’indulgenza plenaria collegata alla Festa della Divina Misericordia fu approvata con decreto della Penitenzieria Apostolica, emesso il 29 giugno 2002, e
        - il 17 agosto 2002 il Papa Giovanni Paolo II, durante la Solenne Dedicazione del Santuario Mondiale della Divina Misericordia di Cracovia-Lagiewniki in Polonia, consacrò il mondo alla Divina Misericordia.

 

 


     
La devozione a Gesù Misericordioso, nelle forme proposte da suor Faustina Kowalska, è stata fortemente voluta dal Papa Giovanni Paolo II, anche in considerazione degli stretti collegamenti con la Polonia contenuti nel Diario della suora polacca [che giustificano l’orgoglio polacco di Wojtyla, ma non l’imprudenza di un Papa].
      Ad esempio, vi si trovano riportate queste parole: “Una volta che pregavo per la Polonia, udii queste parole: «Amo la Polonia in modo particolare e, se ubbidirà al Mio volere, l’innalzerò in potenza e santità. Da essa uscirà la scintilla che preparerà il mondo alla Mia ultima venuta».”
      È evidente che prima suor Faustina, poi il suo confessore don Michele Sopocko e infine il Vescovo e poi Papa Karol Wojtyla si dovevano sentire chiamati ad un compito veramente particolare, se dalla Polonia doveva uscire quella “scintilla”.
      Resta però il fatto che non è in previsione nessuna ultima venuta di Cristo, ma solo un forte intervento divino che cambierà il mondo e lo conserverà per molto tempo ancora prima dell’ultima venuta.

 

 


     
In un altro punto del Diario si legge: “Prima di venire come Giudice giusto, vengo come Re di misericordia. Prima che giunga il giorno della giustizia, sarà dato agli uomini questo segno in cielo: si spegnerà ogni luce in cielo e ci sarà una grande oscurità su tutta la terra. Allora apparirà in cielo il segno della Croce e dai fori, dove furono inchiodati i piedi e le mani del Salvatore, usciranno grandi luci che per qualche tempo illumineranno la terra. Ciò avverrà poco tempo prima dell’ultimo giorno.” (Quaderno N. 1, 35).
     Anche qui si parla di “ultimo giorno”: cioè immediatamente prima del Giudizio Universale.
Ancora, in un altro passo, si legge: «Ad un tratto vidi la Madonna che mi disse: “Tu devi parlare al mondo della Sua grande misericordia e preparare il mondo alla Sua seconda venuta”.» (Quaderno N. 2, 91).
     E infine: “Preparerai il mondo alla mia ultima venuta” (Quaderno N. 5, 179).
     Dal Diario di suor Faustina, quindi, si ricava inequivocabilmente che siamo vicini al termine della storia in quanto è imminente la seconda ed ultima venuta di Gesù, come Giusto Giudice, per il Giudizio Finale.
     La Chiesa ha giustamente condannato l’eresia del millenarismo, la quale vorrebbe che Gesù scendesse in anima e corpo sulla terra per regnare fisicamente per mille anni.
     Ma non è legittimo estendere questa condanna all’attesa dei tempi messianici che sono profetizzati chiaramente in tanti punti delle Sacre Scritture e, da ultimo, nel libro dell’Apocalisse di San Giovanni Evangelista, in cui si parla di un lungo periodo di pace (mille anni) durante il quale Cristo regnerà pienamente (nei cuori),
pur senza rendersi presente fisicamente.
     Poiché nel Diario si parla dell’imminenza dell’ultimo giorno, della seconda venuta e del Giudizio Finale, come emerge dai brani sopra riportati, si può affermare chiaramente che
la rivelazione di suor Faustina Kowalska nega non solo le Sacre Scritture, ma anche l’AUTENTICITÀ DEL MESSAGGIO DELLA MADONNA DI FATIMA nel quale si conferma che, dopo il Trionfo del Cuore Immacolato, sarà dato all’umanità un PERIODO DI PACE.
     Così la rivelazione della Kowalska si discosta completamente dall’insegnamento di Fatima!
     Qui Maria Santissima è venuta a chiedere la devozione al Suo Cuore Immacolato e Gesù ha confermato che è Suo desiderio che questa devozione venga affiancata a quella del Suo Sacro Cuore.
     
Gesù ha, quindi, subordinato il dono della Pace al mondo all’accoglimento da parte dell’umanità della devozione al Cuore Immacolato di Maria e alla perfetta obbedienza alle Sue richieste.
     E allora, perché questa nuova devozione, che vorrebbe superare (e quindi soppiantare!) le altre forme di devozione collaudate dalla Chiesa nei secoli passati?

 

 


      Se la devozione a Gesù Misericordioso, nelle forme proposte da suor Faustina Kowalska, è falsa che cosa ne deriva?

      Ne deriva:
      - che il demonio è riuscito ad ingannare suor Faustina Kowalska (anima, peraltro, dotata in apparenza di buone qualità morali);
      - che il demonio è riuscito ad ingannare il suo confessore don Michele Sopocko;
      - che il demonio è riuscito ad ingannare l’Arcivescovo di Cracovia Karol Wojtyla;
      - che il demonio è riuscito a far credere a tali anime (ed ai polacchi in generale) di avere un ruolo speciale nella salvezza dell’umanità (la famosa “scintilla” che doveva preparare il mondo all’ultima venuta di Cristo);
      - che il demonio non è riuscito ad ingannare il Cardinale Alfredo Ottaviani, Prefetto del Sant’Ufficio all’epoca in cui la devozione di suor Faustina Kowalska fu messa all’Indice (6/3/1959);
      - che il demonio è riuscito ad ingannare il Cardinale Franjo Seper, Prefetto della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede –già Sant’Ufficio– all’epoca in cui la devozione a Gesù Misericordioso è stata riabilitata (15/4/1978);
      - che fra la condanna e la riabilitazione della devozione di suor Faustina c’è stato il Concilio Vaticano II, col quale il demonio ha conquistato il primato nella Chiesa Romana;
      - che non c’è da stupirsi se nella Chiesa, dopo l’accantonamento delle richieste della Santissima Vergine, si sia insediata addirittura una devozione diabolica, dalla quale sono conseguite:
      a) la beatificazione di suor Faustina Kowalska (18/4/1993) e
      b) la sua canonizzazione (30/4/2000),
      c) l’istituzione della Festa liturgica della Divina Misericordia nella Seconda Domenica di Pasqua,
      d) la dedicazione del Santuario mondiale della Divina Misericordia a Cracovia-Lagiewniki e
      e) la consacrazione del mondo alla Divina Misericordia (17/8/2002);
      - che, qualora gli eventi precipitassero, non ci sarebbe da stupirsi se i devoti di Gesù Misericordioso si faccessero prendere dal panico, pensando all’imminenza della fine del mondo, a differenza dei devoti della Madonna di Fatima che non si allarmerebbero sapendo di poter contare sul sicuro rifugio del Cuore Immacolato di Maria, in attesa dei tempi di pace e di santità che seguiranno su questa stessa terra.

 

 


UN’ULTIMA CONSIDERAZIONE
      Basterà che il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria inizi a realizzarsi per spazzare via tutte le false devozioni e le false profezie.

Massimo Minarelli

 

 

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