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fRANCESCO i° E I fRANCESCANI
I francescani dell'Immacolata commissariati e senza Messa tridentina
di Italiano

Fonte: http://tradizione.biz/cattolicesimo/254-historia-magistra-vitae

     Non possiamo non condividere l'articolo di Italiano, lo pubblichiamo nella speranza di dare un'opportunità di lettura in più a quei Sacerdoti ai quali tanto teniamo: che imparino la lezione e che capiscano finalmente che con la Roma modernista nessuno accordo è mai possibile: cercare un accordo con la Roma modernista è o da stupidi o da perditempo o (Dio non voglia!) da traditori...
    

Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi
e quanto scritto nello spazio giallo sono generalmente della Redazione

Le vicende di questi giorni che hanno visto coinvolti i Francescani dell'Immacolata, devono essere un momento di riflessione per tutti quei cattolici e quelle comunità tradizionali che in questi anni di finta pace si sono accordati con la Roma modernista.
Purtroppo non sono bastati gli esempi passati della Fraternità San Pietro o di Campos, le cui vicende sono la dimostrazione che ogni comunità, che nei suoi intenti vuole mantenere una certa tradizionalità, è destinata a sparire o a cedere le armi davanti al nemico modernista.
La Fraternità San Pietro e Campos, infatti, accettando la Nuova Messa e il Concilio, hanno di fatto reso le armi e il loro celebrare (anche) in latino è un "pezzo da museo" che non dà certo fastidio al nemico (1) modernista. Come ripetuto già più volte sul nostro sito, nel circo conciliare c'è spazio per chi celebra in pompa magna e per chi sul prato con vasi di legno: l'importante è che entrambi, a gran voce o tacitamente, accettino le novità dottrinali del Concilio Vaticano II, unico dogma cui credere.
Ed ecco spiegato perché possono coesistere benissimo un card. Burke come Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica e un Müller come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede: entrambi sembrano così lontani e diversi, ma alla fine esprimono il medesimo Credo: Concilio Vaticano II e messa di Montini.
Fino a quando, pertanto, ci si rifà a Benedetto XVI che nel promulgare il suo "Motu Proprio Summorum Pontificum" ha affermato che entrambi i riti si devono arricchire a vicenda (sic!), e fino a quando, sempre seguendo la dottrina di Benedetto XVI, si sostiene che il problema del Concilio non è nella sua natura, ma nella errata interpretazione (sic!), e vi si deve trovare un'ermeneutica della continuità, si è destinati a perire, essere fagocitati e maciullati, anche perché la lotta è prima di tutto sovrannaturale e gli aiuti dal Cielo li possiamo avere solo difendendo integralmente la nostra Fede Cattolica e non cercando di trovare accordi con la speranza di vivere tranquilli. (2)

E le vicende che stanno attraversando l'Istituo Buon Pastore (commissariato da diversi mesi), e i Francescani dell'Immacolata (commissariati a sorpresa in questi gioni), sono gli ultimi esempi di come si è destinati a sparire nella Roma modernista.

Se nel primo caso la vicenda del commissariamento è avvenuta a seguito di un capitolo generale "turbolento", nel secondo caso ha dell'incredibile, visto è considerato che la Congregazione non nasceva di certo con spirito "tradizionalista", ma semplicemente dava ai suoi membri la possibilità di celebrare anche in rito antico e che la stragrande maggioranza dei membri era d'accordo su questa linea di tolleranza.

Questo farà riflettere tanti cattolici? (3) Purtroppo credo di no, i gruppi del "dialogo" saranno sempre di più attaccati alla figura del loro "Papa Emerito" senza rendersi conto che il problema non consiste nella soppressione o meno del rito antico, ma nel considerarlo come "rito straordinario". Se un rito è straordinario questo implica che
1) la teologia e la dottrina resta quella espressa dal rito ordinario;
2) qualsiasi autorità può avere la facoltà di sopprimerlo, perché trattasi solo di un "pezzo da museo" che non obbliga nessuno a mantenerlo vivo.

Quindi, quando i cattolici apriranno gli occhi su questo punto fondamentale, capiranno veramente il danno fatto da Benedetto XVI: per sei anni bloccati in una trappola per tonni creata per fermare o distrarre il crescente movimento tradizionalista. Tanti sacerdoti e fedeli sono stati così attenti a rispolverare paramenti dagli armadi, che non si sono accorti che nulla è cambiato nella Chiesa (GMG, Assisi III, dialogo interreligoso, visite in sinagoghe e moschee, laicità....), sotto Benedetto XVI. Oggi che c'è un Papa con un carisma diverso, non è più necessario mantenere viva questa trappola e i tonni contenuti all'interno possono essere benissimo soppressi! Avranno aiuto dalla Regina delle Vittorie, dopo che essi hanno rinunciato a lottare per la Regalità di Suo Figlio in cambio di poche briciole?
Non possiamo rispondere a questa domanda, anche se la risposta sembrerebbe scontata.

Prendiamo esempio da Mons. Lefebvre che mai volle accordarsi con Roma (4). Un autentico Vescovo cattolico oggi calunniato addirittura anche da molti pseudo-tradizionalisti, dimentichi che senza di lui non ci sarebbero stati neanche loro!

Historia magistra vitae!

Italiano

 


 

 

 



 

(1) Ci piace questo termine: che nessuno si scordi che il modernista, chiunque esso sia e comunque si chiami (anche se si chiama Vaticano), è un nemico!

 

 

 

 

 

 

 

 


(2) Che nessuno se lo scordi!

 

 

 

 

 

 

 

(3) Ma più che il cattolico comune dovrà riflettere il SACERDOTE Cattolico! Chi ha orecchi da intendere, intenda!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(4) Ovviamente non volle accordarsi con la Roma modernista, ma rimase fedele alla Roma Cattolica.

 

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