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Sono Francesco, dammi del tu!
di Italiano

       Uno studente di Padova scrive al Papa e questi per ben due volte lo chiama al telefono e l'invita a dargli del tu, giustificando la sua richiesta con la prassi che si usa fra amici, ma gli amici si conoscono, e loro invece no... Povero papato, umiliato, svilito e mortificato da un Tizio che non crede nel suo ruolo e nella dignità DEL SUO RUOLO... Altro che di umiltà, qui si tratta d'ignoranza, se non addirittura di mala fede.
       A proposito di usanze, Bergoglio, vissuto tra i tantissimi siciliani di Argentina, conosce sicuramente l'usanza siciliana a proposito del tu: il tu esprime molta confidenza (coi propri pari, con gli amici, con gli inferiori...), ma può esprimere anche pesante disprezzo (nei confronti del proprio nemico, del proprio offensore, di chi viene considerato indegno di rispetto...); a Palermo, a un babaluci si dà del tu.

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       Francesco ne fa una al giorno!
       Notizia di oggi è che il Papa è addirittura arrivato a telefonare ad un anonimo studente di Ingegneria di Padova.
       Motivo?
       Nessuno! Il ragazzo, aveva mandato al Papa una lettera –recapitata tramite un cardinale trovato in Piazza San Pietro– e il Pontefice lo ha ricambiato telefonandogli a casa!

 

       Ovviamente, Francesco nel colloquio telefonico ha preteso che il ragazzo gli desse del "tu", giustificando la richiesta con il fatto che gli Apostoli sicuramente avranno dato del tu a Gesù, in quanto "erano amici come lo siamo adesso io e te (1), ed io agli amici sono abituato a dare del tu".

 

(1) A Francè, non sei amico della grammatica italiana: si dice «io e tu»

       Forse Papa Francesco ha letto poco e male il Vangelo, in quanto Nostro Signore era chiamato "Maestro" e il "tu" di duemila anni fa non era sinonimo di confidenza come lo è oggi! Basti pensare che l'ultimo gladiatore del Colosseo si rivolgeva al "divino" Augusto con "Tu, Cesare!". Quindi la citazione storica non regge assolutamente.

 

 

       Se per quasi duemila anni anche i più umili e santi Pontefici hanno preteso il massimo rispetto, un motivo ci sarà?
       O, forse, Francesco si considera superiore a San Pio V o San Pio X, che pur essendo umilissimi, mai hanno osato mettersi alla pari di una qualsiasi altra persona? Se è così, dov'è la tanto decantata umilità di questo Pontefice?

 

 

       Viviamo in una società in cui il Papa è considerato come un semplice anziano vestito di bianco avente una mera carica onorifica (2), il cui compito è quello di affacciarsi una volta alla settimana alla finestra del suo studio parlando di fame nel mondo e di pace laica(3) e che, se diventa troppo vecchio per sostenere i ritmi mediatici, si ritira nei giardini vaticani.

 

(2) o almeno questo pare che sia il credere di Francesco.
(3) Non sia mai parlare della pace di Cristo, cioè del vivere in grazia di Dio! grazia che non ha niente a che vedere con la pace del mondo!

       Chi è il responsabile di tutto ciò? Sicuramente non lo studente di Padova, che come tanti cattolici in buona fede è la vittima, ma i Pontefici del Concilio che hanno fatto di tutto per svivilire il Papato.

 

 

       Abbiamo visto Paolo VI lasciare il triregno e riconsegnare la bandiera di Lepanto agli islamici!
       Abbiamo visto Giovanni Paolo II entrare in sinagoga, baciare il Corano e mettersi ad Assisi sullo stesso piano degli stregoni (arrivando addirittura a farsi benedire da loro)!
       Abbiamo visto Benedetto XVI rinunciare alla tiara nel suo stemma, ripetere Assisi, entrare in sinagoga e pregare in moschea!

 

 

       Ora è il turno di Papa Francesco, che infligge un'altra umiliazione al Papato: togliere qualsiasi etichetta per far considerare il Papa alla pari di qualsiasi altro uomo!

 

 

       Questa non è umilità, ma rivoluzione! È il sogno di sempre della massoneria: umanizzare il Papa togliendogli qualsiasi segno della sua carica divina. Se togli importanza al Vicario di Cristo, togli importanza a Cristo e a quella Sua Istituzione che il Vicario è tenuto a difendere.

 

 

       Se in classe l'insegnate si mette allo stesso livello dei suoi alunni, egli non distrugge, forse, l'istituzione Scuola? Allo stesso modo, se il Papa si sveste di qualsiasi autorità, non mina, forse, l'istituzione Chiesa?

 

 

       Preghiamo la Madonna, affinché accorci presto questi tempi di crisi: solo Lei potrà svegliarci da questo incubo iniziato con il Concilio Vaticano II.
       Sancte Pie X, ora pro nobis!

Italiano

 

 

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