| Precisiamo che articoli, recensioni, 
        comunicazioni, eventi, appuntamenti... e quant'altro vengono da noi pubblicati non in base ad una adesione ideologica o morale, ma solo 
          se ce ne viene fatta esplicita richiesta (anche con una semplice 
        comunicazione fatta alla nostra Redazione a scopo di pubblicazione), 
        pur rimanendo noi liberi di soddisfare o meno i desiderata. | 
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| VENGA  A PRENDERE IL CAFFE’ DA ME… Fonte: http://www.associazionelatorre.com/2013/07/il-ballo-da-guinness-dei-vescovi-alla-gmg-di-rio/ | 
|        Bergoglio mortifica quotidianamente l'altissima dignità del Vicario di Cristo con le sue sparate populiste dando clownesco spettacolo di sé e mostrando scarsa serietà e inadeguato senso del decoro per il ruolo che ricopre. Ma il guaio purtroppo si aggrava quando apre bocca: eresie e assurdità allora si affollano e tempestano il povero uditorio che lo sta a sentire  credendo, non in Beregoglio, ma nel Papa (con la P maiuscola) e credendo che dalla bocca del Papa possano e debbano venire soltanto verità e buoni insegnamenti, Risponderà Bergoglio ai rilievi puntuali e dettagliati del nostro Prof. Luciano Pranzetti? o, dato che il nostro non risulta essere né ateo né musulmano, verrà posto nel vasto dimenticatoio modernista? Gli telefonerà? Lo riceverà in udienza privata? o questa è riservata agli atei di un certo peso? La Redazione Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi | 
|        Avevamo,  in una nostra precedente nota ( www.unavox.it : Fino a quando? - settembre 2013), pronunciato  voto perpetuo di silenzio su tutto quanto papa Bergoglio avrebbe detto o  scritto, ammettendo la nostra stanchezza e l’impossibilità di star dietro a  quantità omeriche di affermazioni che non ci peritiamo di ritenere eretiche e  devianti.  Infastidisce, innanzi tutto, questa maniacale esposizione massmediatica giornaliera, e contemporaneamente questo suo stravolgere, capovolgere e umiliare in senso antropologico, modernista e giacobino l’immagine di sé, pontefice cattolico, VICARIO DI CRISTO, ridotto in un qualunque sciatto personaggio, “uno come tanti, uno come voi” che dicono la sua ma non si preoccupano di dire quella di Dio. Avevamo deciso di non commentare ulteriormente le sue interviste, le sue estemporanee e spontanee telefonate a questo o a quello, ultima in ordine di tempo, a tal sig. Carlo Petrini noto per aver inventato(?) lo “slow food” (estemporanee?! da come vengono servite sui giornali o alla tv hanno il sapore e la natura di un disegno tattico preconfezionato), le sue interviste, i suoi agganci paterni ai varii figlioli prodighi fatti di annunci di risonanza mondialista, la sua cerca di individui di forte notorietà preferibilmente atei, le sue risposte alle diverse lettere di gente comune selezionata tuttavia, lettere che plaudono e adulano. | 
|        Vincendo  il senso di ripulsa e di sfinimento di cui dicemmo ma assumendoci, nuovamente,  l’onere e la responsabilità, tutta intera che a noi, come ad ogni cristiano,  incombe allorché s’avverte la necessità di difendere la Verità e di combattere  per la gloria di Dio –Non nobis Domine,  non nobis, sed nomini tuo da gloriam– (Ps.  113/b, 1), ci accingiamo con rinnovata energia a perlustrare l’ultima e  sensazionale“bòtta” giornalistica di  Bergoglio: l’udienza privata accordata al sig. Eugenio Scalfari, il “pontefice laico, maestro in Israele”,  censore e moralista che vede il pidocchio nella testa altrui ma non s’accorge  delle piattole proprie: “ In alio  peduculum vides, in te ricinum non vides” (Petronio, 57, 7) –tanto per non abusare dell’evangelica figura della  pagliuzza e della trave– colui che non cena se non in compagnìa di potenti e  celebrità, colui che predica lo scetticismo a larghe manciate, che ostenta  sicurezza gnostica ma che, poi, s’impalca a teologo, a giudice di Dio, a defensor della ragione illuminata, colui  che è riuscito a sbianchettare un passato chiacchierato –id est  Fascismo– e che adesso assume il ruolo di  vestale della democrazia, colui che è affascinato dalla “povertà” francescana ma non rinuncia agli agi sontuosi della  ricchezza e del potere.  Scalfari: l’ego  per eccellenza. Ecco chi è il personaggio a cui papa Bergoglio ha risposto con  un’epistola pubblicizzata dalle trombe della Gerico mediatica, e al quale ha  concesso udienza privata nel suo frugale e disadorno appartamento in Santa  Marta. Dicemmo, a ridosso della sua elezione a Pontefice, di taluni suoi  atteggiamenti pauperistici, quali il rifiuto   dei paramenti pontifici definiti “una  carnevalata”, del pettorale d’oro sostituito da uno ferreo, o del calice di  legno usato nella celebrazione della santa Messa in occasione della spettacolare  e inopportuna visita a Lampedusa. Noi ci permettemmo di ricordargli che l’oro o  l’argento, presenti nei segni santi, non son cosa di cui ci si possa e debba  vergognare dacché essi, così come tutto ciò che esiste sotto terra, in terra e  in cielo sono Suoi, di Dio, e l’uso che se ne fa nei sacri riti va a Sua Lode e  a Sua Gloria. E’ scritto chiaramente in Esodo, in Levitico, in Deuteronomio ma,  soprattutto, è palesemente affermato in Aggeo ( 2, 9-10): “Meum est argentum, et meum est aurum –dicit  Dominus exercituum–. Magna erit gloria domus istius novissimae plus quam primae”. Non è necessario tradurre.
        
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|        Santità,  la povertà è ben altra cosa così come dimostra il “ricco”san Carlo Borromeo che con la ricchezza glorificò Dio dando Bellezza  alle chiese, diffondendo cultura  e dispensando   carità verso i poveri. Non basta  indossare un pettorale di vil ferro quando poi ci si inebria del plauso  capzioso degli avversarii di Dio. Così come quello del sig. Scalfari.  Si ricordi: “Guai quando tutti gli uomini  diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi  profeti” (Lc. 6,26)!! | 
|        Di  quella visita a tu per tu, si è avuta cronaca larga –4 lenzuolate– diffusa  anche sulla rete e sui telegiornali tv. E poi vien definita “udienza o visita privata”!!! E poi lei,  Santità, da Assisi ci ammonisce a fuggire la mondanità spirituale! Dia  l’esempio dacché, da quando è stata eletto Pontefice della cattolicità, non  passa giorno senza che lei si offra alla tribuna dell’informazione mondiale  alla quale e per mezzo della quale  esterna  il suo verbo “pauperistico” che, in  quanto declamato ed amplificato, dimostra invece quanta vanità le scorra nella  mente e nel cuore. | 
|        Caro lettore:  commentare, pur potendolo, questa profluvie verbosa è impresa che assorbirebbe  il tempo necessario alla stesura di una tesi di laurea tanto ci sarebbe da  osservare. Tenteremo di estrarre dalla caterva di stravaganze, di ovvietà, di  banalità e di eterodossìa purtroppo, di asserzioni di schietto relativismo, ciò  che maggiormente si configura come motivo e centro d’interesse. Pertanto  chiediamo venia al lettore se la contingenza ci obbliga a tralasciare qualche  ammennicolo sparso qua e là. Intanto diciamo che l’intero servizio (non  spontaneo ma, sicuramente, preparato e sottoposto all’esame delle sacre stanze  visto che la visita “privata” data 24  settembre e il relativo resoconto 1 ottobre),  evidenzia due tipologie culturali –l’ateo e  il credente– accomunate da un denominatore solo: la vanitas,  il palese autocompiacimento, l’ostentazione di  uno status culturale e sociale di privilegio, la notorietà, l’accademia  intellettualoide. | 
|        “Sono sconvolto, Santità, per questa sua  chiamata” esordisce l’ateo Scalfari,   inconsapevolmente comico per quel “Santità”.  “Ma no –risponde Bergoglio– lei mi ha chiesto nella lettera, a cui io ho  risposto, di conoscerla di persona”. Come a dire che il papa –e non v’è  ragione per dubitarne– risponde a tutti i fedeli sia per lettera, sia per  telefono sia per Facebook o per Twitter. Ad ognuno una risposta come si addice  a un bravo direttore di rivista nella rubrica dei lettori. Noi, perciò, siamo  fiduciosi che prima o poi arriverà al nostro recapito postale o telefonico la  risposta alla lettera che gli inviammo il 31 luglio 2013 con la quale chiedevamo  lumi circa l’azione inquisitoria, oscura e vergognosa condotta contro i Frati  dell’Immacolata, lettera che apparve anche sul sito www.unavox.it (Lettera a Sua Santità), e chissà? forse un’udienza privata. | 
|        La  nostra è una timida speranza, perché non è mai avvenuto che i papi  postconciliari abbiano concesso udienza ai gruppi, e men che meno agli  individui connotati di fede tradizionista, e risposta ai loro quesiti ancorché  umilmente  avanzati. Si legga la vicenda  legata al “breve esame del Novus ordo  Missae” inviato dai cardinali Ottaviani e Bacci al papa Paolo VI, si  conosca la sprezzante e ipocrita accoglienza che il papa riservò ai due  prelati; si legga ancora la misera sceneggiata con cui il Coetus Internationalis Patrum fu messo alla porta dal cardinal  Liénart e da Paolo VI.  Noi non siamo  Ottaviani o Bacci  ma forse, dato che  papa Bergoglio ha confessato allo Scalfari di esser stato inondato, “invasato” di luce, al momento di decidere  per l’accettazione o meno dell’elezione a papa, qualcosa sarà cambiato a  vantaggio nostro | 
|        Il titolo  del giornale così recita: IL PAPA: COSI’ CAMBIERO’ LA CHIESA.  Domanda: e come, in quale altra forma, in che altra entità, con quale altra finalità? Forse eliminando la “lebbra” della cortigianeria, come confida allo Scalfari? Forse omologando la Chiesa quale organizzazione ong ONUdipendendente? O come un nuovo e particolare sindacato? A noi pare che sia questa ultima configurazione quella che vagheggia papa Bergoglio dacché l’attacco dialettico comincia con l’indicazione e il catalogo dei “più gravi mali che affliggono il mondo” e cioè: disoccupazione giovanile, solitudine dei vecchi, mancanza di un futuro. “Questo, secondo me, è il problema più urgente che la Chiesa ha di fronte a sé”. Una manna per l’ateo Scalfari che altro non s’aspettava per congratularsi. Per papa Bergoglio non sono problemi • la scristianizzazione del mondo, • la perdita del senso del sacro, • la carenza vocazionale, • l’abbandono della vita consacrata, • la mutazione della missione evangelizzatrice in missione d’incontro, • l’oscuramento dei dogmi, • il relativismo etico, liturgico e dottrinario, • il sincretismo sempre più pervasivo come una fetida melassa, • un soggettivismo che ha spodestato la legge di Dio —i 10 comandamenti— per far suo lo statuto dell’edonismo, • lo scempio sacrilego e l’abominio dei riti sacramentali officiati come veri e propri spettacoli mondani, • la presenza di massoni, anglicani, buddisti concelebranti la messa cattolica. No, per papa Bergoglio sono problemi le cose di quaggiù, dimentico di quanto il Fondatore della Chiesa, Suo datore di lavoro —si è definito un “impiegato” quando rispose alle domande di alcuni operai in quel di Cagliari— parlando delle cose veramente importanti così ammonì: “Non affannatevi dicendo: che cosa mangeremo, che cosa berremo, che cosa indosseremo? Di queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi per il domani perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena” ( Mt. 6, 31/34 ). | 
|        Saremmo  eccessivi o ingiusti se tacciassimo di paganesimo papa Bergoglio? No, perché  non siamo noi a dichiararlo tale ma Cristo stesso.  E pagani sono tutti quei ministri che, nelle omelìe domenicali, si soffermano sempre ed unicamente sui temi di quaggiù: lavoro, accoglienza, condivisione, governo sì e no, sindacati sì e no. La CEI è diventata, cari lettori, una centrale sindacal/politica e avendo mutuato da questa cultura i principii ispiratori —liberali, illuministici, democratici— è diventata anche deviata dacché, e lo abbiamo visto e sentito, il suo presidente, il cardinal Angelo Bagnasco non si è peritato di sacrilegamente amministrare, a Genova, la Santa Eucaristìa a sodomiti dichiarati o tessendone le lodi come quando, nell’ottobre del 2010, in una sala dell’aeroporto di Bari auspicò, al signor Nichi Vendola, convivente more uxorio con un uomo, la presa del potere esortandolo —disse il cardinale— al mantenimento della sua fede cattolica (?!) così ben testimoniata nelle sue esternazioni politiche. Ma andiamo avanti, perché il prossimo argomento escusso dal duo Bergoglio/Scalfari è di quelli che, attualmente, tengono banco. | 
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|        Dice  lo Scalfari: “I miei amici pensano che  sia lei a volermi convertire”. Riflessione che, apparentemente, si  qualifica come battuta di passaggio ma che, al contrario, fatta da uno che ha  studiato con i Gesuiti, pilota la risposta verso una zona cara agli atei e ai  modernisti: il riconoscimento della propria inviolabile cultura e il divieto ad  interventi di conversione. E papa Bergoglio, gesuita ma non parimenti scaltro,  s’infila nella nassa tesa dal bravo Scalfari e così, lisciando il pelo al suo  interlocutore per ingraziarselo, risponde: “Il proselitismo è una solenne  sciocchezza”(!!!!!). Non ci  interessa il seguito delle sue argomentazioni tese a dimostrare la veridicità  di questa sua che sciocchezza non è ma vera e madornale eresìa. Papa Bergoglio  pensa forse, da sindacalista, che il “proselito/a”  sia uno dei tanti tesserati o neoiscritti nelle liste partitiche o delle organizzazioni  del lavoro. Noi ci siam dati la briga, pur non essendo così privi di pertinenti  conoscenze, di verificare su un gran dizionario greco/antico il significato di  tale termine. Esso sta per “ forestiero,  straniero, andato a vivere in un paese  straniero, convertito”. Lo  spirito missionario della Chiesa non ha mai rifiutato tale vocabolo in quanto “far proseliti” equivale a “far convertiti”. Soltanto dal 17/24  giugno 1993, con la “Dichiarazione di  Balamand” (Libano) , emanata per  ordine di GP II, prossimo “santo” (1), si stabilì essere  “la  tendenza a far proselitismo”  “ sorpassata”, non più accettata, né come  metodo né come dottrina. Ognuno rimanga nelle proprie posizioni perché  l’importante, dice papa Bergoglio a Scalfari,  è incontrarsi, conoscersi, parlarsi, camminare insieme. | 
 
 
 
 
 
 
 
 
 (1) Se dichiareranno (non "faranno") santo GPII, tale dichiarazione sarà una ulteriore prova provata che nella canonizzazione non c'è infallibilità pontificia. Lo abbiamo detto e ridetto tante volte. Speriamo che il repetita juvant faccia finalmente effetto. | 
|        Santità:  possiamo permetterci di segnalarle tre passi del Vangelo che, su tale punto,  sono del tutto opposti al suo pensiero? Forse lei li ha dimenticati o rimossi,  ma, visto che son parole di Cristo crediamo valga la pena di leggerle e di  ricordarle. Ecco cosa dice il Fondatore della Chiesa, il Figlio di Dio, e non  una Camusso, un  Angeletti o un Bonanni  qualsiasi:  1 - Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo – Mt. 28, 18/20; 2 – Allora aprì loro la mente all’intelligenza delle Scritture e disse: “così sta scritto: il Cristo dovrà patire e resuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati”– Lc. 24, 45/47; 3 – Gesù disse loro: “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato” – Mc. 16, 16/17. | 
|        Vi  sembra, cari lettori, che queste siano sciocchezze?  Vi sembra che Cristo raccomandi agli apostoli di rispettare la cultura altrui, di non interferire nella vita privata? L’affermazione di papa Bergoglio è la dimostrazione del totale annegamento della Chiesa, o di certi uomini di Chiesa, nella melma, anzi nel liquame del modernismo e del relativismo. Ricordiamo ancora quanto, in proposito, il defunto cardinal Carlo Maria Martini, con l’aria di colui che conosce la verità, amava dire, parafrasando un detto di Norberto Bobbio, altro prediletto della Chiesa conciliare, secondo il quale “la differenza non sta tra chi crede e non crede ma tra chi pensa e chi non pensa”. Noi, con umiltà ma con decisa franchezza, facemmo noto all’eminenza, che Gesù la “pensava” diversamente dacchè la salvezza non dipende da quanto conosciamo di Hegel, di Cartesio o di Heidegger ma da quanta fede, anche ingenua (come quella che fortemente alimentò la vita travagliata della nostra defunta madre paranalfabeta ) abbia pervaso il nostro l’intelletto, la nostra coscienza e il nostro cuore. Non è forse vero che Dio rivela i suoi misteri ai piccoli e ai poveri di spirito lasciando nell’ignoranza i dotti? | 
|        Santità,  la Chiesa, o meglio gli uomini di Chiesa, hanno tradito il comando di Gesù  mettendosi a colloquiare, a dialogare  con abbondanza di cultura e di citazioni, ma “oziosamente”, con quanti, invece,  andrebbero convertiti, cioè, portati a compiere un dietrofront completo delle  proprie vecchie convinzioni. Se avesse stimato il dialogo quale strumento  principe di evangelizzazione avrebbe Lui stesso, e non il defunto cardinal Martini, istituito “la cattedra dei non credenti”, avrebbe Lui stesso, e non l’emerito papa Ratzinger e il cardinal Ravasi il “cortile dei gentili” e “il cortile dei giornalisti”, avrebbe Lui stesso programmato i festival sincretistici di Assisi, ordinato il digiuno e la preghiera interconfessionale per la pace o l’ammucchiata che, giorni fa, ha organizzato la Comunità di S. Egidio: preghiera interreligiosa che è, poi, multireligiosa. Una vergogna! | 
|        Questa  deriva relativistica, figlia dell’accettazione dei principii giacobini del  1789, che considera ogni cultura ed ogni confessione religiosa espressione di  verità e di salvezza, s’è costituita e consolidata, nella Chiesa cattolica,  quale elemento portante della “nuova  teologìa” tal che GP II non esitò affatto a paragonare, equiparandoli sulla  stessa linea di importanza, i vari Zoroastro, Lao Tse, Confucio, Maometto,  Buddha, Gesù, col dire che costoro “ hanno  realizzato, con l’aiuto dello Spirito di Dio, una più profonda esperienza religiosa  (???!!!?). Trasmessa agli altri, questa esperienza ha preso forma nelle  dottrine, nei riti  (2) e nelle varie religioni” (O. R. 10 settembre 1998). Una vera apostasìa e una gravissima trasgressione  del 1° comandamento. Materiale da Santa Inquisizione che, tuttavia, non  impedirà che GP II sia proclamato “santo” (3).  Noi vorremmo sostenere la nostra indignazione con le parole di un  grande teologo che così scrisse: “ Lao Tse, Confucio, Budda, Zoroastro,  Maometto e altre figure religiose della storia non hanno ricevuto la “locutio Dei”, la parola di Dio, quindi  non possono essere assimilati a Cristo e ai profeti” (Bernardo Bartman – Teologia dogmatica, ed. Paoline 1962  Pag. 31).  Un semplice advocatus diaboli avrebbe smontato il castello di santità costruito sopra e attorno a GP II, ma si sa, questo ufficio è stato cancellato dallo stesso prossimo santo ed oggi, secondo il verbo bergogliano, addirittura non servono più i miracoli, perché sembra di capire che tanto Giovanni XXIII che GP II, in quanto papi conciliari, sono di diritto santi. Non è fuori luogo rammentare, al proposito —non si stanchi il lettore di seguirci— come un’altra figura “santa subito”, cioè Madre Teresa da Calcutta sìasi mossa su questa lunghezza d’onda perché, dichiarando di non aver mai battezzato un bimbo morente, ne spiegava il motivo col dire che “ Ciò che tutti noi stiamo facendo con il nostro lavoro [non: missione], al servizio della gente, è avvicinarsi a Dio. E’ così che va inteso il termine conversione: la gente pensa che la conversione sia un cambiamento repentino. Non è così. Se, stando a contatto con Dio, lo accettiamo nella nostra vita, allora ci stiamo convertendo. Diventiamo indù migliori, musulmani migliori, cattolici migliori o qualunque cosa siamo e, dunque, essendo migliori, ci avviciniamo a Dio” (Madre Teresa- la gioia di amare – ed. Mondadori 2009 - 8 dicembre) (4). Avremmo voluto chiedere alla santa a quale Dio si riferiva. Da come si esprime è chiaro che la divinità a lei presente è un minestrone ideologico, un deismo di impronta gnostica che niente ha a che fare con la divina essenza trinitaria del Dio rivelato. E quale sarà stato il destino di quei bimbi privati del battesimo? E c’è dell’altro. | 
 
 
  (2) Quindi, secondo GPII, la Bibbia, nella
    espressione di San Paolo, insegna il falso quando scrive «quel che sacrificano i Gentili, lo immolano ai  demoni, non a Dio. Non voglio che voi abbiate comunione coi demoni;
    non potete  bere il calice del Signore e il calice dei demoni, non potete partecipare alla mensa  del Signore e a quella dei demoni. Vogliamo  noi destare la gelosia del Signore? siam forse più forti di Lui?» (1Cor 10, 19-22).  (3) Perché in Vaticano pensano di poter fare quel che vogliono, incuranti di quel che vuole Dio, nel Quale mostrano di non credere più! 
 
 
 
 
 
 (4) E anche qui: sbaglia l'Apostolo quando dice che «senza fede non è possibile piacere a Dio» (Eb 11, 6) o sbaglia una certa suora (dichiarata santa!!!) quando asserisce simili eresie? | 
|        Alla  domanda, se la sua appartenenza alla massoneria fosse in contrasto con la  nomina a cavaliere di Malta, l’ambasciatore francese Yves Marsaudon —seguace  del satanista Oswald Wirth—  si sentì  rispondere, dal nunzio apostolico a Parigi, il vescovo A. G. Roncalli (5) —Giovanni XXIII— che niente impediva d’essere entrambi, numerose essendo le  contiguità tra vangelo e massoneria. (Juvénal – 25 settembre 1964). E al giovane seminarista bulgaro, di fede  ortodossa scismatico, che chiedeva di entrare nel cattolicesimo, lo stesso  vescovo Roncalli rispose che non era il caso dacché bisognava “lasciare le antiche controversie... ci si  incontrerà nell’unione delle Chiese per formare tutti insieme la vera ed unica  chiesa di N.S.G.C.”. (Lettera del 27/7/1962 in “Obbedienza e pace. Il vescovo Roncalli tra Sofia e Roma 1925/1931 –  Ed. Marietti 1989 pag. 48/49). Insomma, il “Filioque” era, ed è, una bazzecola e l’unum sint una semplice e peregrina aspirazione di Gesù. E questo  è un altro “santo” che, tra l’altro,  avrà dovuto spiegare tante cose a quell’autentico “alter Christus” che è san Pio da Pietrelcina.  Ma continuiamo. | 
 
 (5) Incurante della scomunica allora ancora vigente sulla massoneria... | 
|        Il signor  Scalfari, fiutata l’atmosfera del vantaggio acquisito e constatata la riuscita  della sua adulazione, replica con altra osservazione  prevedendo che papa Bergoglio risponderà  secondo le attese poiché Scalfari, avendo letto Martini e Ratzinger, conosce in  anticipo il percorso dialettico che il papa   farà. E quindi: “Santità [?],  esiste una visione del bene unica? E chi la stabilisce?”.  Uno scolaretto dei nostri —miei— cresimandi avrebbe risposto, senza esitazione, candidamente e secondo ortodossìa: Il Signore Dio. Ma no! Papa Bergoglio entra ancora nelle nasse del relativismo, della viltà intellettuale, giocando a fare il modernista con l’intenzione di imbrigliare l’interlocutore dandogli, col soffietto del garbo, la risposta, quella che costui aspetta. “Ciascuno di noi ha una sua visione del Bene e anche del Male. Noi dobbiamo incitarlo a procedere verso quello che lui pensa sia il Bene”. Beh, se questo è un papa...! | 
|        Ed  allora: intanto, se è vero che la bozza del resoconto viene vistata e  autorizzata dalla Curia e dallo stesso Pontefice, vien voglia di chiedergli  perché mai l’articolista abbia scritto in maiuscolo il termine “male”. C’è del marcio in Danimarca: la  dottrina eterna della Chiesa ci insegna che Dio è l’ESSERE  ASSOLUTO – IO SONO COLUI CHE SONO (  Es. 3, 14 ) e che il male è l’azione che una creatura decaduta —Lucifero—  compie in odio al suo Creatore. Essendosi  usato il maiuscolo, il lettore non faticherà a  formarsi l’idea che il male sia un’entità di pari importanza ma di segno  contrario a Dio Onnipotente. Manicheismo sfacciato e impudente  così come sfacciata e impudente è l’asserzione  secondo cui ogni individuo ha una sua visione del bene e del male con cui si  giustificano le azioni. Ed, allora:  a che pro’ Dio ha trasmesso i suoi comandamenti? E perché Cristo s’è dichiarato Via/Verità/Vita? Se l’uomo trova in se stesso il parametro della discrezione del bene e del male, che ci sta a fare l’etica cristiana, a che servono le beatitudini? Soggettivismo di tipo angelista/cartesiano, gnostico —come lo denomina Mons. Ennio Innocenti— contiguo al pelagianesimo, anzi di eguale deriva, dacché papa Bergoglio non sente la necessità di principiare il discorso ricorrendo al dogma del peccato originale. Infatti, subito dopo, per una di quelle capriole logiche nota come “petizione di principio” il pontefice si incarta quando il sig. Scalfari domanda: “ Lei, Santità [?], l’aveva già scritto. . . la coscienza è autonoma e ciascuno deve obbedire alla propria coscienza...”. Risponde, il papa, affermando che ciascuno “e qui lo ripeto” [!], ha una sua idea del Bene e del Male [maiuscolo] e deve scegliere di seguire il Bene e combattere il Male [maiuscolo] come lui lo concepisce. Basterebbe questo per migliorare il mondo”. Una buona coscienza posta a priori che dice di operare “secondo buona coscienza”. Insomma: la cosa da dimostrare diventa elemento dimostrante. Assurdo! Ci si spieghi come possa un individuo, che ha la sua visione personale —cioè, relativistica— di bene/male, un individuo la cui natura è corrotta e tarata dal peccato, seguire il bene e combattere il male secondo la propria coscienza quando questa è insufficiente a se stessa e quando secondo la stessa il male può essere visto come bene. Le stessi legislazioni che l’uomo s’è dato nella storia – nozze, tribunali e are (Foscolo: i sepolcri vv. 91) – hanno sempre manifestato, ad onta di intenzioni positive, un progressivo scivolamento verso la tirannide, il sopruso, il soggettivismo. Le attuali leggi che stanno introducendo, sotto il pretesto della difesa del diritto civile, opzioni sacrileghe e contro il diritto stesso naturale, sono l’esempio della ragione che si corrompe quando Dio scompare dal panorama della storia e vi si colloca l’uomo. Considerare l’individuo depositario di uno schema etico universale significa fare a meno della Rivelazione divina quale unica base oggettiva ed universale su cui ancorare il libero arbitrio a favore del Bene. Con papa Bergoglio, in versione Rousseau, ciascuno diventa soggetto e solo giudice di tutto. Ah, quanto è buono l’uomo, peccato che la società lo corrompa! | 
|        La  coscienza, la buona coscienza individuale, è diventata il perno su cui poggia  tutto l’agire umano. Il papa emerito, cardinal Ratzinger, in uno dei suoi  messaggi sulla pace (1 gennaio 2011) ebbe a dire che “una persona non dovrebbe incontrare ostacoli se volesse, eventualmente,  aderire ad un’altra religione o non professarne altra”  facendo seguito con  questo a quanto affermato da Giovanni Paolo II ( messaggio per la pace 1999 ) “una persona ha il diritto a cambiare  religione se la coscienza glielo comanda”. Un invito, per il cattolico,  all’apostasìa e un riconoscimento alla ragione “illuminata” | 
|        Ed,  infatti, s’è visto che cosa ha saputo combinare la cosiddetta libera coscienza  unita alla ragione illuminata!  Tutte le stragi, gli abominii, i grandi crimini singoli e collettivi, i deliri e le utopie sanguinarie millenaristiche, e le infinite atrocità del secolo XX, sono figli della cosiddetta “ragione sveglia” quella che, a detta di Sylvain Maréchal, noto agitatore rivoluzionario giacobino, avrebbe eliminato dal mondo la religione, “l’oppio dei popoli”. Non sarebbe vietato, in virtù del ragionamento di Ratzinger e di papa Bergoglio, affermare che le purghe staliniane o i lager nazisti siano stati l’esito di una decisione presa “in buona coscienza” e nella convinzione di operare il bene della collettività. Chi volesse rendersi conto e conoscere qualcosa in più di questo tema, vada a leggersi l’ottimo libro di Rino Cammilleri “ I mostri della ragione- Ed. Ares 2005 Milano” in cui si dimostra come è la dèsta ragione che genera mostri, e non il suo sonno, come taluno interpreta la famosa incisione del Goya. | 
|        Il  prosieguo del colloquio registra ovvietà salottiere e minuetti  autoreferenziali  con cui ciascuno colma l’altro di  riconoscimenti, di adulazioni, in cui ciascuno percorre la propria vita  rivelandosi a vicenda fatti e aneddoti, mescolando cinematografìa con gli  esercizi di Sant’Ignazio e divagando sul tema dell’agape di cui si viene a  sapere essere espressione di un Gesù tutto misericordia e niente giustizia,  rammentando poi quel grande uomo di Chiesa che fu il cardinal Martini,  additando le colpe del potere temporale, fin quando lo Scalfari, verso  l’epilogo, ad un invito del papa, che gli chiede il pensiero sul concetto di  mondo, rispondendo contestualmente rilancia col dire: “Le sono grato di questa domanda. La risposta è questa: io credo  nell’Essere, cioè nel tessuto dal quale sorgono le forme, gli Enti”. L’  Abisso gnostico, in pratica. E papa Bergoglio ribatte: “ E io credo in Dio. Non in un Dio cattolico [!!!], non esiste un Dio cattolico e credo in Gesù Cristo, sua incarnazione... questo è il mio Essere. Le sembra  che siamo molto distanti?”. Ci vien da osservare che no, non è distante da  Scalfari, anzi gli è sodale se accetta di credere in un Dio non cattolico. Professione di fede  gnostica che dovrebbe spaventare la cattolicità, di una fede che si rifiuta di  dichiarare Dio Trinità come il Solo, quello che soltanto la Katholika professa  e predica, Quello che ha fondato la Sua Chiesa per  essere predicato ed annunciato come l’unico Dio. ”Sappi oggi e conserva bene nel tuo cuore che il Signore è Dio lassù nei  cieli e quaggiù sulla terra; e non ve n’è altro” (Dt. 4, 39).  No! corregge papa Bergoglio: questo Essere non è “universale” —cattolico— ma è indistinto in quanto Essere di cui, seguendo il titolo del libro di Ratzinger (Il Dio di Gesù Cristo – ed. Queriniana 2006) il Figlio è incarnazione. E siccome la Chiesa cattolica ha rinunciato alla sua unicità salvifica —extra Ecclesiam nulla salus— ne deriva che anche il Signore, che di essa è il Capo, viene assimilato in quella che il sig. Scalfari definisce come “energia” né più né meno di un banale neofita new age. Papa Bergoglio non osa professare Dio Trinità come Essere unico, assoluto ed universale —Dio dell’universo— ma ne stempera, accostandosi all’ateo, l’identità unica nel magma dell’Informe, in quel Nulla heideggeriano in cui si pensa che tutto si crei, e che tanto piace a Ratzinger e allo stesso Bergoglio entrambi ammiratori del filosofo oltre che dei nefasti De Lubac, Rahner, Kasper. E’ forse per questa sua convinzione che egli evita di genuflettersi davanti al Tabernacolo e durante la Consacrazione. Non “forse”, certamente, dimostrando di non rispettare —disobbedendo— il monito di San Paolo: “ Dio lo (Gesù) ha sovranamente esaltato e gli ha dato un nome che è sopra ogni altro nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio in cielo, in terra e negli inferi ed ogni lingua confessi che Cristo Gesù è il Signore a gloria di Dio Padre” (Fil. 2,8/11). | 
|        E questo è  un papa? E questo è il custode della Tradizione? E’ questo il Vicario di  Cristo?  Dovremmo dubitare anche della sua cultura filosofica se, in un passaggio del dialogo, afferma che Cartesio, nonostante il soggettivismo della sua filosofia, “tuttavia non ha mai rinnegato la fede del Dio trascendente”. Interpretazione gesuitica su un alunno di Gesuiti. | 
|        Santità,  c’è poco da interpretare. Cartesio non può servire due padroni: o afferma il  primato del soggetto pensante e nega la trascendenza o afferma l’opposto. La  storia ci informa che l’allievo dei gesuiti de La Flèche ha sempre affermato il  “cogito ergo sum” che, ci perdoni la  franchezza, mal s’accorda con la sua poco pertinente e piuttosto banale  operazione di recupero, vezzosa lisciatina al suo interlocutore. | 
|        Cari  lettori: la visita si conclude —dopo 4 pagine, 4 di resoconto— con un  abbraccio, fissando già un prossimo incontro che si terrà sul ruolo delle  donne. “Le ricordo —dice papa  Bergoglio— che la Chiesa è femminile”.  Bombastico! Si sappia che la Kabbalà, nelle sue elucubrazioni sul divino, ha già  posto la questione se Dio sia maschio o femmina. Questioni oziose, perché sua  Santità dovrebbe sapere che le categorie del sesso non sono le categorie del  divino e che la nostra ragione parla per analogìa. Se proprio si vuol dirla  schietta, la Seconda Persona della Trinità si è incarnato e fatto “uomo” diventando il “Capo “ della Chiesa. Ma non entriamo in  territorii di alto mistero. Piuttosto, con la sua risposta, papa Bergoglio  porta la  nostra memoria a quel Simon  mago che elevò, nella sua teosofia, il monumento alla femminilità e al divino  femminile col celebrare una certa Elena, prostituta di Tiro, vera  personificazione di Sophìa, modello che, nel  sec. XIII, l’eretica boema Guglielmina impersonò qualificandosi quale  proiezione femminile dello Spirito Santo. “Giunta  a Milano dalle marche dell’Europa che erano state investite nel 1240  dall’invasione mongola, e da tempo erano percorse da diverse ed inquietanti  influenze religiose, la strana Guglielma divulgava una oscura religione  femminea, inaudita nell’Italia solare. "Chi ha detto che Dio è maschio?” predicava provocatoria. Sosteneva di  essere “lo Spirito Santo incarnato nel sesso femminile” quindi “ superiore a Maria Madre di Cristo”. Quando morì, i suoi fedeli cominciarono a credere che le “indulgenze  che si ottengono andando al sepolcro di Guglielma a Chiaravalle (Milano) sono  pari a quelle che finora si ottenevano andando a Gerusalemme al sepolcro di  Cristo” (M. Blondet, Gli Adelphi della  dissoluzione, ed. Ares, pag 36).  Aggiungiamo che, nella tomba, che già accolse l’eretica, all’interno dell’abbazia benedettina milanese, e dalla quale l’Inquisizione nel 1300 la delocò, ora v’è sepolto l’ex presidente della banca COMIT, l’ateo impenitente Raffaele Mattioli, unico laico ad aver avuto sepoltura in un luogo riservato esclusivamente ai monaci. Scrivemmo, in proposito, all’arcivescovo di Milano Angelo Scola perché provvedesse a liberare l’abbazia da una presenza inquietante, così come fu inquietante l’altra vicenda che vide il malavitoso Enrico Renatino de Pedis, capoccia della trista ed efferata “banda della Magliana”, essere sepolto nella basilica di Sant’Apollinare a Roma e dalla quale basilica è stato, circa due anni or sono, trasferito ad altra sepoltura. Fu cancellato uno scandalo. Ma l’arcivescovo di Milano non ha risposto e non ha provveduto. E lo scandalo resta. Ma di questo, basta. | 
|        Il  sig. Scalfari conclude il resoconto della visita affermando che “questo è Papa Francesco. Se la Chiesa  diventerà come lui la pensa e la vuole sarà cambiata un’epoca.” | 
|        Noi  siamo di diverso avviso: la Chiesa non è di Papa Bergoglio e prima di mutarla a  sua immagine e somiglianza dovrà fare i conti col Fondatore il quale, quando la  istituì, le dette regole e scopi che nessuno potrà mai deformare. Ecclesia numquam reformanda quia numquam  deformata.  Ha un bel dire l’ex frate Leonardo Boff che “ Bergoglio, ora che è papa, potrà fare tutto quello che vuole”. Ci hanno provato in tanti, nella Chiesa e fuori, a compiere quel che volevano ma di essi rimangono solo cenere e oblìo. La stessa massoneria, che oggi vanta numerosi successi nella sua lotta alla Chiesa, troverà proprio in questo la sua sconfitta perché “Portae inferi non praevalebunt" ( Mt. 16, 18). | 
|        Come  precisammo all’inizio, sarebbe stato necessario soffermarci su altri punti, ma  l’economia del lavoro ci dice che è buon per noi fare sosta, riproponendoci  d’esser sollecitati per quell’annuncio di un prossimo dibattito sulla Chiesa al  femminile. | 
|        Un  momento: che cosa Scalfari avrà voluto significare con quel “lui [il papa] resta fermo con le due dita  alzate in segno di benedizione”? Non erano tre le dita con cui i Pontefici  erano soliti amministrare la benedizione trinitaria, quelle tre dita che furono  amputate allo scheletro di Papa Formoso quando venne processato postumo nel  tristemente famoso “Sinodo del cadavere” dell’anno 897 ?  | 
|        Una  benedizione data in nome di una “dualismo  manicheo”? Forse, ma intanto, nel privato papa Bergoglio la impartisce,  seppur monca di un dito,  diversamente da  quanto fece nella famosa prima udienza alla stampa quando, per eccesso di  sensibilità verso i giornalisti atei, non credenti o non cattolici, si riservò  di darla silenziosamente (cfr. Si Si No  No 30 aprile2013 pag. 3  e  www.unavox.it – 01/04/2013). Quale delle Tre Sante Persone è stata oscurata? | 
|         Prof. Luciano  Pranzetti |