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Cosa ne avrebbe fatto l'Olanda
di questi nuovi storpi?

di Gianmaria Leotta

       Recentemente in Olanda, in cui l'eutanasia era stata già depenalizzata nel 1994, la magistratura ha autorizzato tale procedura medica anche sotto i 12 anni di età in seguito ad un accordo con la clinica universitaria di Groningen.

       Così ha commentato il Vicepresidente della Pontificia Accademia per la Vita, Monsignor Sgreccia, su L'Osservatore Romano del 3 settembre 2004: "con questo ultimo accordo medico-giudiziario, in Olanda si varca un limite finora proibito persino per la sperimentazione clinica", e ancora ha proseguito: "le norme etiche relative alla sperimentazione clinica, ispirate ai principi proclamati dopo il processo di Norimberga, sono state abbondantemente oltrepassate negli ultimi accadimenti olandesi".

       L'assurda decisione rappresenta una palese violazione della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, in modo particolare dell'art. 2 il quale stabilisce che "il diritto alla vita di ogni persona è protetto dalla legge" e che "nessuno può essere intenzionalmente privato della vita."

       Ciò è intollerabile e dimostra che, una volta aperta la breccia dell'amoralità, non vi è più limite che possa bloccarla.

       FattiSentire.net lancia la campagna "Cosa ne avrebbe fatto l'Olanda di questi nuovi storpi?", in riferimento ai dodicenni rimasti menomati dopo la strage in Ossezia.

       La "e-campagna" è rivolta al Parlamento europeo ed invita ad intervenire per favorire di un'inversione di tendenza in materia di eutanasia, che potrebbe altrimenti essere incoraggiata anche in altri paesi dell'Unione europea.
       Chi volesse partecipare a questa campagna per la vita, contro l'eutanasia, può cliccare il link
http://www.eutanasia.totustuus.info, dal quale si può sottoscrivere una richiesta di sensibilizzazione di protesta e di impegno concreto che raggiungerà il presidente del parlamento europeo, i vicepresidenti e tutti gli eurodeputati olandesi e italiani.

Gianmaria Leotta
Lobbying etico: http://www.fattisentire.net

 

 

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