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Marcello Veneziani si arrende di fronte alla sinistra che sprizza democrazia e libertà da tutti i pori...
Cari ragazzi...
di Marcello Veneziani

Segnalato da Rafminimi

Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi
e quanto scritto nello spazio giallo sono generalmente della Redazione

       Cari ragazzi che andate all'Università, questa mattina avrei dovuto parlare alla facoltà di Scienze politiche a Roma di Giovanni Gentile, il più grande filosofo italiano del secolo scorso, ucciso da un commando di partigiani comunisti nel 1944.
       Ma non ci andrò, perchè ieri il Collettivo dei Disobbedienti ha aggredito (1)   e malmenato (2)  alcuni ragazzi di destra [e solo perché di destra] che stavano promuovendo il convegno regolarmente autorizzato. Preferisco parlare con l'assenza.
       De resto nessuno mi ha telefonato, dall'Università (3), dal senato accademico, dalla Questura, per assicurarmi lo svolgimento dell'incontro, per garantire l'incolumità dei partecipanti, o quanto meno per dare uno straccio di solidarietà e per dire che loro, proprio per questo, ci saranno.
        In passato sono andato a parlare scortato da carabinieri, polizia e digos, all'Università (4)  di Torino, di Genova, di Pisa, di Firenze. Una volta mi è capitato di parlare solo ai poliziotti schierati perché al pubblico, per ragioni di sicurezza, era impedito l'accesso. (5)
       
Finora le aggressioni delle vigilie, le minacce ricevute non mi avevano scoraggiato, anche per solidarietà con quei ragazzi che per passione ideale si sono presi le botte per organizzare un incontro con uno di destra all'Università.
       Siamo nel 2005 [esportiamo democrazia in Iraq] e mi sono stancato. Mi sono stancato di entrare negli atenei non perchè chiamato dal consiglio accademico, ma per iniziativa studentesca e mi sono stancato di dovermi presentare non con i libri che ho scritto ma con gli anfibi, il giubbotto antiproiettile, il casco coperto di foglie e la tuta mimetica. (6)
       
Mi sono stancato di veder pontificare nelle università i professori dalla penna rossa ed io essere costretto a entrare scortato e minacciato, come un clandestino (7) ed un abusivo appena tollerato da alcuni, aggredito da altri. Basta, mi sono rotto. Non sono più un ragazzo, ho già dato. Non sopporto più il clima fetente di questo Paese. Con i potenti che ti chiudono la bocca e i ribelli che te la vogliono spaccare. Con i giornali che silenziano (8) quello che non è allineato e per ogni conferenza "con quello di destra" preferiscono gli omissis. Mi sono stancato dell'omertà (9) e degli ammiccamenti ai compagni di bottega, agli amichetti, agli asserviti. Mi sono stancato di aspettare che abbia dignità anche l'altra cultura ( ah, le pari opportunità non sono solo le quote rosa, illustri cretini e cretinette).
       Mi sono stancato che non si possa parlare liberamente di un filosofo all'università. Mi dispiace per loro, per i ragazzi: e mi dispiace per lui, Gentile. Il filosofo non fu ammazzato solo nel ‘44 ma infinite volte. Fu ammazzato da Togliatti quando pubblicò il saggio di Lenin su Marx e cancellò il riferimento positivo su Gentile. Ora, come capita ai leoni morenti, anche gli asini (10) gli hanno inferto ieri l'ennesimo calcio, strappandolo all'Università, proibendone di parlare.

Marcello Veneziani

 

 

 

(1) Democraticamente...
(2) Sempre democraticamente

(3) Ma qualcuno dice che l'Università è in mano alle sinistre: sarà vero?

 

(4) Democratica...

(5) Questa è la democrazia garantita dalla sinistra!

(6) Grazie alla democrazia della sinistra, anche se al governo c'è la sedicente destra, forse incapace o timorosa di bloccare la sinistra o forse connivente con quella stessa sinistra che finge di combattere.

(7) Il Prof. Veneziani evidentemente si sopravvaluta, infatti i clandestini vengono trattati meglio, molto meglio.

(8) Che onesti e coraggiosi giornalisti!

(9) Si dice che l'omertà sia frutto della mafia, imposta dalla mafia, in Sicilia, nel Sud, ma la vergognosa verità è che in tutta Italia gli eroici giornalisti, quegli stessi che sputano sentenze sui Siciliani, sono i primi a ingrassare e a ricevere lauti stipendi grazie all'omertà che praticano!

(10) Asini, ma asini asini, fuor di metafora, chiedendo ovviamente scusa per l'immagine a quelli a quattro zampe...

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