Una vergognosa storia
dei nostri giorni
Damianeide II puntata
1) Il 7 gennaio
2005 l'avv. Luca Armaroli, per conto del prof. Damiani, invia al Liceo
di Piazzola sul Brenta e all'ufficio scolastico regionale una diffida
per l'immediato reintegro del docente nel posto di lavoro e nello stipendio,
essendo trascorsi senza alcuna comunicazione i quaranta
giorni che la legge perentoriamente prescrive per la contestazione d'addebiti,
pena la revoca di diritto della sospensione cautelare.(1)
2) Il 10 gennaio, alla ripresa
delle lezioni, il prof. Damiani si presenta a scuola e rilascia al vicepreside
addetto alla sede una dichiarazione scritta di essere nuovamente in
servizio per i motivi sopra esposti.
3) Il vicepreside, prof. Paolo
Carraro, si consulta telefonicamente con il preside e poi comunica verbalmente
al docente che il preside non gli concede di rientrare
in classe "non avendo ordini superiori"(2).
Il docente comunque rimane in sede per tutto il suo orario di lezione.
4) L'11 gennaio (il docente
è sempre presente a scuola per il suo orario di lezione) il prof.
Carraro consegna al docente copia della relazione ispettiva dell'ispettore
Quaglia accompagnata da una contestazione d'addebiti della dirigente
del CSA (Centro Servizi Amministrativi, ex provveditorato agli studi)
di Padova, Francesca Sabella.
5) La contestazione
è datata, guarda caso, 5 gennaio 2005, ovvero proprio il 39°
giorno utile per la notifica(3).
Però è stata spedita
per fax alla scuola il giorno 10 e protocollata
lo stesso giorno(4).
Honni soit qui mal y pense. In ogni
caso fa fede la data del protocollo.
I quaranta giorni sono comunque trascorsi e la sospensione è
revocata di diritto.
6) La relazione ispettiva
(datata, si badi bene, 19 novembre, cioè 52 giorni prima, e di
cui il docente aveva fatto richiesta in data 13 dicembre) si conclude
con due proposte: la sospensione dal servizio per un mese (si noti che
il docente ne ha scontato già uno e mezzo di "cautelare")
e il trasferimento d'ufficio per incompatibilità ambientale.
Si tratta comunque di proposte che dovranno essere discusse davanti
al Consiglio di disciplina del MIUR, cui il direttore
regionale Palumbo avrebbe dovuto inviare tempestivamente la relazione
appena ricevuta(5),
vale a dire circa 2 mesi fa. Perché se l'è tenuta tutto
questo tempo, lasciando nel frattempo il docente senza stipendio?(6)
7) La risposta viene da un
fatterello avvenuto in sala insegnanti. Il prof. Damiani dà una
sbirciatina al suo registro personale di latino, ora nel cassetto della
supplente Marina Brotto, cui è stata affidata la classe II C
e che per tale incarico ha lasciato una classe parallela a Cittadella
(evidentemente sicura che la supplenza durerà
fino a giugno): con suo grande stupore nota che, dopo 50
giorni di assenza dalle lezioni, la classe si è rivelata improvvisamente
ultrapreparata in latino. Infatti gli
studenti sono stati interrogati due volte, tutti insieme (sono sedici)
nelle stesse ore.(7)
Nella prima interrogazione hanno ottenuto tutti votazioni tra l'otto
e il nove, con rarissime eccezioni, e questi voti sono stati riportati
pari pari in pagella (dei voti assegnati
a inizio anno dal prof. Damiani non è stato tenuto il minimo
conto(8)).
Pochi giorni dopo gli
stessi studenti hanno ottenuto votazioni tra il 4,5 e il 6,5 (con
il caso clamoroso di uno che ha avuto prima 9,5 e poi 4,5)(9),
dei quali però si è persa traccia nel voto quadrimestrale.
8) Le contestazioni d'addebito
vertono unicamente su tre fatti(10):
la storicità dei Vangeli,
la dottrina cattolica sull'ebraismo
e la storiografia olocaustica,
tutti e tre relativi all'insegnamento della storia,
mentre
per italiano, latino (8 ore settimanali complessive) e
geografia (classe I) non c'è nessuna contestazione.
Si contesta al docente di
aver dato per certa, sulla scorta dell'insegnamento bimillenario
della Chiesa(11),
la storicità dei Vangeli, che sarebbe invece dubbia, presentando
"sue posizioni personali" come verità indiscussa. In
realtà il docente ha precisato chiaramente che si trattava della
dottrina della Chiesa e, non essendo protestante, considera gravemente
ingiuriosa l'accusa di proporre "opinioni personali"(12).
Di contro lo si accusa di aver messo in dubbio il dogma della
vulgata olocaustica, semplicemente informando
gli studenti di I D (che non lo hanno mai contestato) dell'esistenza
di una corrente revisionista (10 minuti su 2 mesi e mezzo
di scuola, nell'ambito della lezione introduttiva sulla metodologia
storiografica e a titolo di esemplificazione ).(13)
I Vangeli vengono definiti
sprezzantemente "quattro libri antichi"(14).
Quindi : Matteo, Marco, Luca
e Giovanni sono per legge dei ciarlatani, mentre
Hilberg, Poliakov, Vidal-Naquet e Pressac sono i nuovi evangelisti,
il cui verbo non va discusso pena la sospensione dall'insegnamento.
Infine la dottrina cattolica sull'ebraismo, luminosa lezione di vera
carità e di sublime amore soprannaturale, amore che non può
prescindere dalla Verità, viene accusata con il docente di fomentare
gli odi e le incomprensioni tra i popoli.(15)
Gli studenti devono credere
che la teologia cattolica cominci con la "Nostra Aetate" (come
pure per l'esegesi con la "Dei Verbum", notoriamente inquinate
entrambe da elementi modernistici ed ecumenistici) e che tutto ciò
che viene prima non sia che un cumulo di assurdità e di nefandezze.
Questo sarebbe il "metodo storico"
obbligatorio per i docenti: occultare i contrasti, dipingere
una specie di Fiabilandia in cui ogni problema è già risolto,
appiattire tutto sul radioso presente, giudicare tutto con le sue lenti
deformate . Altrimenti i giovani si turbano e potrebbero cominciare
a farsi domande sulle "magnifiche sorti e progressive". Peggio,
potrebbero capire che ognuno di loro è chiamato ad agire per
trasformare in meglio questa società fatiscente. E tutto ciò
è semplicemente inammissibile.
Pater, dimitte illis non enim sciunt quid faciunt.
Villafranca Padovana, 11 gennaio 2005
nella festa di S. Igino
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(1)
Questa è una norma del tutto disattesa e ignorata dai nostri cari
"dirigenti"! Perché? Se lo possono permettere?
(2) Ma l'ordine
della Legge (che dispone... come detto al punto 1) non è superiore
ai "superiori" dai quali dipende il Preside?!
(3)
È da pensare al caso? Noi pensiamo... all'imbroglio (perché
difatti avrebbero fatto scadere i termini prescritti?) o all'inadempienza
(chi ha fatto scadere i termini prescritti?)
(4)
Quando le bugie hanno le gambe corte!
(5) Inadempiente anche lui?!
(6)
Già, perché?! Ma questi "signori" non pagano mai?!
(7)
Misteri della psiche umana! Capacità misteriosa di una supplente!!!
Cecità affatto misteriosa di certi "dirigenti"!!!
(8)
Si può non tener conto del voto del professore "titolare"???!
(9)
Questi alti e bassi stanno a significare qualcosa? Esiste
ancora il falso in atto pubblico? Il falso ideologico? E che provvedimenti
prendono i "dirigenti"?
(10)
Pare di vivere in chisà quale regime dittatoriale... come si può
andare sotto processo per "fatti" simili?!?! Il Prof. ha commesso
un reato d'opinione??!! o quello di
mancato allineamento?!
(11)
Perché? è un reato credere alla Chiesa? O è redivivo
Diocleziano?
(12) Sì,
caro professore, con tutta la confusione che impera sulle religioni, c'è
da capirli certi "dirigenti"..., come possono distinguere un Cattolico
da un protestante?! Però è strano che, presumendo di distinguere
tra pecoroni e uomini, tra irregimentati e critici, si arroghino il diritto
di condannare il Professore!
(13)
Per una mancanza simile, noi al Professore avremmo dato come minimo la
fucilazione! Non sa il Prof. Damiani che il peccato più grave,
che il reato più esecrando e il mettere in dubbio (o far nascere
qualche lontano dubbio) l'olocausto? E badate, diciamo soltanto «l'olocausto»,
perché esso è l'unico e il solo! Non nominarlo invano!!!
(14)
C'è forse da pensare che certi "dirigenti" siano scattati
su per una tale offesa alla loro religione?!
(15)
Non riusciremo mai a capire come e perché gli altri
ne debbono sapere più di noi, infatti
mentre noi siamo certi e sicuri di non essere antisemiti, antiebraici,
antigiudei... che dir piaccia, arriva sempre qualcuno che si diverte a
imporci la casacca dell'antisemita, dell'antiebreo, dell'antigiudeo...
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